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Fca, utile +93% ma ricavi sotto le attese: il titolo sale in…

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bilanci 2017

Fca, utile +93% ma ricavi sotto le attese: il titolo sale in Borsa

Ricavi stabili e utile netto in crescita del 93% per Fca nell’esercizio 2017. Il fatturato, però, non c’entra gli obiettivi degli analisti e il titolo scivola in rosso in Borsa per poi recuperare. Il gruppo, guidato da Sergio Marchionne ha archiviato lo scorso anno con un fatturato da 110,934 miliardi di euro contro i 111 miliardi dell’esercizio precedente (+1% a parità di cambi di conversione). A livello di redditività l’Ebit adjusted risulta in crescita del 16% a 7,054 miliardi di euro (+19% a parità di cambi) , mentre il risultato netto è positivo per 3,510 miliardi in incremento del 93% rispetto al 2016 (comprensivo degli oneri netti da 100 milioni correlati alla riforma fiscale negli stati Uniti).

L’utile per azione (Eps) diluito è così passato da 1,18 euro a 2,24 euro. A fine 2017 l’indebitamento netto industriale risultava quasi dimezzato, passando da 4,585 miliardi di fine 2016 a 2,39 miliardi di euro. La generazione di cassa delle attività industriali è stata pari a 1,6 miliardi, al netto di investimenti per 8,7 miliardi di euro.

Per l’esercizio in corso il gruppo automobilistico ha tagliato il target dei ricavi a 125 miliardi di euro, ma ha confermato l’obiettivo degli utili a 5 miliardi di euro, con un Ebit adjusted a 8,7 miliardi. La liquidità netta industriale è stimata a 4 miliardi di euro. «In questi quattro anno abbiamo mantenuto la guidance del 2014, nonostante nel frattempo abbiamo 'perso' Ferrari» ha commentato Sergio Marchionne, ceo di Fca, aprendo la conference call sui risultati 2017, ricordando che il 2018 sarà l'ultimo anno del piano presentato nel 2014, periodo che nel frattempo ha visto lo scorporo di Ferrari. «Siamo al tratto finale di questo piano. I target del 2018 sono raggiungibili, anche se c’è ancora molto da fare» ha aggiunto Marchionne.

In flessione i ricavi in America

Nello spaccato per aree geografiche il bilancio 2017 di Fca evidenzia un calo delle vendite nell’aria Nafta (Canada, Stati Uniti, Messico) con ricavi scesi a 66,094 miliardi di euro dai 69,094 miliardi del 2016. I ricavi netti risultano in diminuzione «principalmente per effetto delle minori consegne e dell'impatto negativo dei cambi di conversione, in parte compensati dal favorevole mix di prodotto e canali di distribuzione», spiega in una nota la società, che precisa coma la quota di mercato negli Stati Uniti si attesti «all’11,7%, in calo di 90 pb rispetto al 2016 principalmente per effetto della programmata riduzione dei volumi per le flotte, che rappresentano il 19% delle vendite totali rispetto al 24% nel 2016». Per quel che riguarda l’Ebit adjusted, invece, il 2017 ha evidenziato una crescita a 5,227 miliardi da 5,133 miliardi «soprattutto per effetto del mix favorevole, delle efficienze sugli acquisti e dei minori costi di garanzia e pubblicitari, in parte compensati dai minori volumi, dai maggiori costi di prodotto riferibili all'arricchimento dei contenuti dei veicoli, dai maggiori costi industriali dovuti al programmato riallineamento della capacità produttiva e dagli sfavorevoli effetti dei cambi»

Positiva l’evoluzione dei ricavi nell’area Emea, dove si è passati da 21,860 miliardi a 22,7 miliardi grazie «ai maggiori volumi e al positivo mix di prodotto, in parte compensati da uno sfavorevole effetto prezzi». La quota di mercato in Europa ha visto nel periodo un aumento di 10 pb al 6,6% per le autovetture e un calo di 20 pb all'11,4% per i veicoli commerciali leggeri. In incremento a 735 milioni da 540 milioni l’Ebit adjusted «essenzialmente grazie ai maggiori volumi, al positivo mix di prodotto e alle efficienze produttive e sugli acquisti, in parte compensati dallo sfavorevole effetto prezzi, che comprende la debolezza della sterlina inglese e dai maggiori ammortamenti relativi ai nuovi modelli», si legge nel comunicato di Fca.

Nelle altre aree geografiche Fca ha registrato un andamento positivo per la zona Latam, passando a 8 miliardi di ricavi dai 6,197 del 2016, mentre per l’area Apac c’è stata una flessione da 3,662 miliardi a 3,25 miliardi di euro.

In crescita Maserati e Magneti Marelli

Buona la performance del marchio Maserati, che ha messo a segno nel corso del 2017 un incremento dei ricavi netti da 3,479 miliardi a 4,058 miliardi, con una crescita del 17%. A livello di redditività, l’andamento è stato positivo con un Ebit adjusted salito del 65% a 560 milioni di euro e un Ebit margin passato dal 9,7% al 13,8 per cento. MAserati ha visto un «aumento delle consegne in tutti i mercati trainato dall'incremento del 131% delle vendite globali del Levante, in parte compensate dai minori volumi di vendita della Ghibli e della Quattroporte», si legge nella nota di Fca

Il segmento componenti, che comprende Magneti Marelli, Comau e Teksid, ha registrato lo scorso esercizio un incremento dei ricavi netti del 5% a 10,115 miliardi e un corrispondente miglioramento dell’Ebit adjusteed del 20% «principalmente grazie ai maggiori volumi e alle efficienze industriali derivanti dalle iniziative di World Class Manufacturing in Magneti Marelli, in parte compensati dagli effetti sfavorevoli di mix e prezzi netti».

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