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L’ad Fiorentino: Carige ha rischiato di saltare per mancanza di liquidità

Nel 2017 Banca Carige ha rischiato di saltare per mancanza di liquidità. Lo ha affermato, senza mezzi termini, l'ad dell'istituto di credito genovese, Paolo Fiorentino, a margine del convegno Il sistema bancario italiano nell'eurozona e nella Ue: il rapporto con l'economia reale, Fiorentino ha puntato il dito sulla “ossessione patrimoniale” della Vigilanza Bce, definita «una devianza burocratica» che ha invaso «il campo della politica».

«Lo scorso 17 novembre – ha aggiunto l’ad - è stata una giornata drammatica per Carige: le banche non saltano per il capitale ma per la liquidità e noi abbiamo avuto per ore gli sportelli con i clienti che ritiravano i depositi».

Secondo Fiorentino la crisi è stata poi risolta grazie all’intervento degli azionisti retail di Carige, che hanno coperto «una parte importante» della ricapitalizzazione. «Le autorità ci stavano chiedendo un buffer di patrimonio per gli Npl e noi stavamo rischiando di perdere una banca importantissima dei nostri territori».

Fiorentino ha poi parlato della lettera inviata dall’azionista Malacalza Investimenti (20,6% delle quote) al cda di Carige. Missiva molto critica rispetto all’operazione di aumento di capitale da 544 milioni portata a compimento dal board. Si tratta, ha detto l’ad, di «una normale dialettica tra azionisti e management. Fa parte della vita aziendale e non mi sembra un punto particolarmente preoccupante per me».

«Sono molto più occupato – ha aggiunto - a rilanciare la banca da un punto di vista commerciale ed a guardare alla redditività dell’azienda». Riguardo a una possibile risposta alla lettera, che sarà uno degli argomenti della riunione del cda della banca di venerdì, Fiorentino ha spiegato che «ci sarà un confronto nel consiglio, ma si tratta di normale vita aziendale».

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