Andamento titoli
Vedi altroSarebbero attese nel fine settimana le offerte vincolanti per Persidera, la società dei multiplex televisivi controllata al 70% da Telecom Italia e al 30% dal gruppo editoriale Gedi Gruppo Editoriale. Le proposte per l’azienda, che nell’ottobre scorso è stata messa sul mercato, dovrebbero arrivare entro venerdì sul tavolo degli advisor Barclays e Lazard. Uno dei nodi resta il prezzo che verrà offerto. Tim è obbligata a vendere Persidera perché è la condizione posta dall’Antitrust Ue per il via libera al controllo da parte di Vivendi sulla società di tlc.
In corsa restano, secondo i rumors, almeno tre soggetti: due industriali, cioè Raiway ed Ei Towers, e un fondo come F2i. Si sarebbe invece smarcata Discovery, interessata solo a una parte del business.
C’è però da dire che alcuni soggetti, come appunto RaiWay ed Ei Towers, per motivazioni di concentrazione non possono presentarsi da soli, ma cercare alleanze con fondi di private equity.
Proprio per questo motivo si sarebbe formata una cordata tra Raiway e F2i. Al contrario Ei Towers, nel caso dovesse essere inoltrata una proposta per Persidera, dovrebbe svelare entro il fine settimana la struttura della stessa e l’eventuale partner finanziario. I soggetti in gara sono quelli restati dopo una pesante scrematura dai 70 gruppi (finanziari e industriali) invitati all’inizio della procedura .
Persidera è nata nel 2014 dall’unione degli operatori di rete Telecom Italia Media Broadcasting e Rete A. La società opera nel campo della trasmissione televisiva in modalità digitale con 5 Mux e nell’offerta di servizi accessori e piattaforme di trasmissione del segnale.
In Italia ci sono 20 mux: Raiway, Ei Towers e Persidera ne possiedono 5 ciascuno. Gli altri cinque sono divisi fra Cairo, H3G, Dfree (che fa capo all’imprenditore franco-tunisino Tarak Ben Ammar), Costantino Federico (editore di rete Capri) e Francesco Di Stefano (Europa7). Per motivi di antitrust nessuna società può avere più di cinque mux.
Persidera nel 2016 ha realizzato un fatturato di 80 milioni, un Ebitda di oltre 40 milioni e un utile di circa 15 milioni di euro, distribuendo dividendi per 13 milioni di euro e con un debito di 53 milioni.
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