Andamento titoli
Vedi altroUna pioggia di vendite ha accolto a Piazza Affari la partenza dell'aumento di capitale da 700 milioni del Credito Valtellinese. Nel primo giorno di negoziazione dopo lo stacco del diritto i titoli hanno lasciato sul terreno il 7,13% a 0,1042 euro con volumi boom: sono passati di mano 55,3 milioni di pezzi, vale a dire 5 volte l'intero capitale sociale pre aumento, contro i 311mila di media in un'intera seduta dell'ultimo mese (quanto tuttavia il titolo valeva 100 volte tanto). A picco anche i diritti, che hanno incorporano il 99% del valore del "vecchio" titolo, sprofondati del 66,83% a 2,55 euro con 1,2 milioni di pezzi scambiati (circa il 10% di quelli a disposizione).
Complessivamente, quindi, rispetto alla chiusura di venerdì il combinato azione più diritto ha ceduto circa il 66%. Il Creval offre agli azionisti circa 7 miliardi di nuove azioni al prezzo di sottoscrizione di 0,1 euro e nel rapporto di 631 nuovi titoli per ogni azione posseduta. Il titolare di un diritto può decidere se venderlo sul mercato entro il 2 marzo oppure se sottoscrivere (entro l'8 marzo) i nuovi titoli. In Borsa in ogni caso i valori di azioni e diritti sono perfettamente allineati: investire sul titolo Creval attraverso l'acquisto del diritto implica un prezzo implicito dell'azione di 0,10404, pressoche' coincidente con i corsi di mercato del titolo (0,1042 euro).
L'aumento di capitale è garantito da un consorzio di banche guidato da Mediobanca. Come avvenuto per Carige in autunno alcuni investitori hanno firmato accordi di sub-garanzia di prima allocazione e quindi, nel caso ci siano titoli rimasti non opzionati dai soci, potranno intervenire nell'aumento e entrare nell'azionariato prima che intervenga il paracadute del consorzio: si tratta di Algebris (che si è impegnata per 20 milioni), Credito Fondiario (20) e Dorotheum (15). I tre soggetti sono impegnati anche in altre operazioni con l'istituto di Sondrio: Algebris avrà l'esclusiva sull'acquisto di un portafoglio di 250 milioni di inadempienze probabili, Credito Fondiario su un portafoglio simile e sarà master servicer della cartolarizzazione di crediti problematici da 1,6 miliardi. Dorotheum, infine, avrà l'esclusiva sulla cessione del credito su pegno: la casa d'aste austriaca, del resto, ha da poco rilevato l'analoga attività del gruppo UniCredit.
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)
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