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Poste corre dopo i conti, mercato premia il rialzo della cedola

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Poste corre dopo i conti, mercato premia il rialzo della cedola

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Giornata all'insegna di buoni guadagni per Poste Italiane, all'indomani dei conti, con il titolo che viaggia a passo più rapido del FTSE MIB. Nel 2017 l'utile netto di Poste Italiane si è attestato a 689 milioni di euro, in rialzo del 10,8% rispetto all'anno precedente, mentre i ricavi sono stati pari a 33,4 miliardi, in crescita dell'1%. Agli investitori piace in particolare la conferma della distribuzione dell'80% dell'utile netto preliminare del 2017, corrispondente a un dividendo di 0,42 euro per azione, in aumento del 7,7% rispetto al 2016 e sopra le previsioni.

Il titolo ha aggiornato al rialzo il massimo del 2018, che era stato fissato il 19 gennaio a 6,72 euro. Come detto, agli investitori piacciono le notizie relative alle cedole: il monte dividendi è pari a 549 milioni circa, per il Tesoro è previsto lo stacco di un assegno da 160,5 milioni, alla Cdp (azionista col 35%) 191,9 milioni circa. «Il dividendo 2017 è stato di 42 centesimi di euro, meglio dei 40 centesimi attesi dal consensus ed equivalent a uno yield del 6,3% dopo la distribuzione dell'80% dell'utile, in linea con le guidance», hanno sottolineato gli analisti di Morgan Stanley, che hanno confermato la valutazione «equal weight» in vista degli aggiornamenti del piano strategico previsti per il 27 febbraio.

Sulla stessa linea anche gli esperti di Equita Sim, secondo cui c'è stata «una piccola sorpresa sul dividendo» e, in generale, «risultati migliori delle attese», grazie alla buona performance della divisione insurance. Inoltre «Poste ha riportato nel quarto trimestre perdite nette per 35 milioni di euro, contro i 67 milioni attesi dal consensus. Il dato migliore delle stime è stato determinato dal miglioramento sul fronte dei costi di Mail&Parcel, che ha più che bilanciato il rallentamento del fatturato, determinato anche dalla stagionalità delle attività assicurative», sottolineano ancora gli esperti di Morgan Stanley, secondo cui ci sono «tuttavia 1,6 miliardi di guadagni non realizzati nel portafoglio di bond che consentirebbero a Poste di bilanciare in parte il più basso contributo». Leggermente sotto il previsto l'Ebit della divisione financial services (168 milioni, contro i 207 attesi) anche per minor contributo dei ricavi da remunerazione del risparmio postale, ha segnalato Equita Sim, che ha lasciato invariate le stime in attesa della presentazione del nuovo piano. Un'altra primaria Sim milanese ha lasciato invariata la valutazione a «outperform» e ha invece alzato l'obiettivo di prezzo da 7,50 a 7,60 euro.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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