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audizione al senato

Poste italiane, Del Fante: «Il futuro passa dalla grande crescita dei pacchi e-commerce»

Matteo Del Fante
Matteo Del Fante

«Il futuro delle Poste non può non passare attraverso la grande crescita nel mondo dei pacchi dovuta all'e-commerce». Lo ha detto Matteo Del Fante, amministratore delegato di Poste Italiane, in audizione al Senato. «Si apre un mondo - ha affermato - in cui andiamo a continuare gli investimenti già fatti dall’azienda, ci confrontiamo con operatori globali molto strutturati. Abbiamo capito quello che è il futuro».

Alitalia non ha più esposizioni nei nostri confronti
Poste Italiane non ha più esposizioni creditorie nei confronti di Alitalia, ha detto Matteo Del Fante, rispondendo a una domanda in audizione alla Camera. Secondo i dati diffusi da Poste in occasione dei conti sui nove mesi, l’investimento in Alitalia ha fatto registrare 82 milioni di perdita.

Taglio uffici dove ci sono sovrapposizionie estreme
Poste ha «esigenze di ridurre la base dei costi», ha spiegato l’ad, e lavorerà quindi per eliminare «sovrapposizioni estreme» nella rete degli uffici. «Usando una metodologia comune nel settore bancario 'compassiamo' ciascun ufficio postale con cerchi di raggio vario, 300 metri, 500 metri, un chilometro. Valutiamo quali uffici non presentano situazioni di sovrapposizione e efficientamento. E non escludiamo riduzioni della nostra presenza fisica».

Tra dicembre e gennaio il nuvo piano industriale
Quanto al nuovo piano industriale di Poste, già preannunciato per inizio 2018, «è in approvazione», ha detto Del Fante: verrà completato «con i numeri» e approvato in cda «tra dicembre e gennaio». Sono già impostate, invece, ha detto, «le linee strategiche».

Il vecchio piano ha fatti ripartire l’azienda
Il piano industriale di Poste Italiane messo a punto dall'ex ad Francesco Caio, «ha fatto ripartire l’azienda in modo virtuoso, sta a me proseguire quel percorso», ha detto il nuovo ad di Poste, rispondendo a una domanda in audizione alla Camera.

Fondi immobiliari gestiti da società indipendenti
Poi ha parlato dei fondi immobiliari che. ha ricordato, «sono stati collocati tra il 2002 e il 2005 in quanto fondi immobiliari sono gestiti da società di gestione indipendenti». Ha detto che «il primo è andato bene». Del secondo che è andato in scadenza «Poste si è fatta carico nonostante non fosse una nostra responsabilità (visto che esiste un gestore)».

Riguardo alla proposta di rimborso fatta da Poste agli investitori, «abbiamo una casistica limitata del numero di clienti che hanno richiesto l’adesione al tavolo di conciliazione. Solo 33 italiani hanno ritenuto cioé che la proposta di Poste non fosse soddisfacente». Per quanto riguarda il terzo fondo, Europa Immobiliare, «non è ancora andato in scadenza, aspettiamo la scadenza per valutare quello che è il valore finale di quell'investimento. Sulla base di quel valore, ma non possiamo fare pre-valutazione, decideremo quali azioni mettere in campo per i risparmiatori». Il quarto fondo scade a dicembre 2018. Poste, sotto la guida di Massimo Sarmi, ha venduto le quote di quattro fondi immobiliari che si sono rivelati altamente rischiosi.

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