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Commissione europea approva la fusione Luxottica-Essilor

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«Nessun impatto negativo sulla concorrenza»

Commissione europea approva la fusione Luxottica-Essilor

Margrethe Vestager  (Reuters)
Margrethe Vestager (Reuters)

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
BRUXELLES – Dopo un’indagine approfondita del piano industriale, la Commissione europea ha annunciato oggi di avere approvato la fusione tra Luxottica e Essilor, due società del settore ottico. L'esecutivo comunitario ha concluso che la concentrazione non avrà̀ un impatto negativo sulla concorrenza all'interno dello Spazio economico europeo (See) o in alcuna parte sostanziale di esso. L'approvazione da parte di Bruxelles è avvenuta senza condizioni.

«Il nostro compito – ha detto la commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager in un comunicato - è garantire che le concentrazioni non producano aumenti di prezzi o riduzioni delle possibilità di scelta. Nel caso in oggetto, il rischio riguardava gli ottici e i consumatori dell'Unione. Nel quadro di un test di mercato a livello europeo, quasi 4.000 ottici hanno risposto affermando che Essilor e Luxottica non avrebbero acquisito potere di mercato a danno della concorrenza».

«Questa conclusione è coerente con il dato che in Europa Luxottica detiene una quota del mercato delle montature inferiore al 20% e con il fatto che un numero considerevole di negozi di ottica in Europa non vende i prodotti Luxottica». Sulla scia del test, Bruxelles ha deciso di dare «l‘approvazione incondizionata» alla fusione tra le due società. La decisione odierna fa seguito a una indagine approfondita del progetto di concentrazione tra Essilor e Luxottica (si veda Il Sole 24 Ore del 4 novembre 2017).

Data la dimensione mondiale delle attività svolte dalle due imprese, la Commissione europea ha spiegato oggi di avere lavorato in stretta collaborazione con altre autorità garanti della concorrenza in giro per il mondo, tra cui, in particolare, la Commissione federale per il commercio degli Stati Uniti, così come le autorità garanti della concorrenza di Australia, Brasile, Canada, Cile, Cina, Israele, Nuova Zelanda, Singapore, Sudafrica e Turchia.

La decisione di oggi giunge mentre l'esecutivo comunitario sta valutando una altra fusione in cui è coinvolta l'Italia: il progetto di acquisizione di Ilva da parte di Arcelor Mittal nel settore siderurgico. A proposito di questa operazione, nei giorni scorsi la signora Vestager ha smentito voci di stampa secondo le quali la Commissione europea avrebbe chiesto alla società acquirente la vendita di specifiche attività per poter dare il suo atteso benestare.

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