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Il ritorno sul capitale (Roe) è più alto se il Cda è…

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finanza e investimenti

Il ritorno sul capitale (Roe) è più alto se il Cda è colorato di rosa

(Agf)
(Agf)

Un report di 25 pagine su cui hanno lavorato tre strategist di una delle maggiori banche d’affari al mondo. «Women: The X factor» è il titolo del documento di Bofa-Merrill Lynch elaborato il 7 marzo in cui si mettono in fila una serie di considerazioni e dati sul ruolo delle donne nei board delle maggiori aziende americane quotate (e coperte dal team Bofa-Merrill Lynch). Gli analisti americani hanno ragionato sui punteggi assegnati dal data provider Thomson Reuters alle aziende sulla base della diversity dentro i consigli d’amministrazione. È emerso che, dal 2005 al 2016, le società quotate con un maggior numero di donne nei board possiedono dei Roe (return on equity, ritorno sul capitale) più alti, anno per anno, rispetto alle aziende dove gli amministratori sono in maggioranza uomini.

I motivi
Savita Subramanian, Jill Carey Hall e James Yeo sono gli strategist di Bofa Merrill Lynch che hanno sviluppato il documento inserito nel più ampio settore Esg

ovvero quello relativo alla finanza sostenibile (ambiente, sociale e governance). È proprio in quest’ambito allora che abbiamo cercato una spiegazione alle performance delle aziende con un Cda colorato di «rosa». A fornircela è Masja Zandbergen, responsabile dell’integrazione Esg di Robeco, società di gestione olandese che gestisce 293 miliardi di euro e che è molto attiva sul versante della finanza sostenibile: «La diversità nei CdA riflette il mondo reale in cui operano le società. Una buona diversificazione dei profili dei consiglieri permette all’azienda di comprendere meglio la sua clientela e di assicurare una maggiore adattabilità al mutare dei trend dei consumi e dei mercati che avvengono a ritmi sempre più accelerati». E aggiunge: «La buona diversificazione nei CdA crea valore aggiunto per le società poiché la presenza di persone con formazioni differenti permette di affrontare i problemi da prospettive diverse, e di giungere a decisioni più efficaci e ad una supervisione più efficiente. Di conseguenza, gli investitori istituzionali stanno sottolineando come la diversità nei CdA sia essenziale per una sana corporate governance».

Lo studio Consob sull’Europa

Tutto chiaro? Per gli States sì. Come sottolinea lo strategist di Robeco, negli Usa

«un sondaggio di Spencer Stuart del 2017 ha rilevato che la metà dei nuovi consiglieri nei CdA di società dello S&P500 sono donne o appartenenti a minoranze». In Europa le cose cambiano un po’. La correlazione risultati-diversity del board ha qualche differenza. Angela Ciavarella dell’ufficio studi economici Consob ha analizzato 30 società quotate per capitalizzazione in Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Spagna (escluse le aziende finanziarie); il periodo sotto osservazione è 2005-2016. «I risultati non lasciano emergere relazioni significative tra le variabili di diversity e quelle di risultato dell’impresa (misurata tramite il Roa-Return on assets) quando la diversità viene riferita al board nel suo complesso», scrive Ciavarella su lavoce.info. Diverso il discorso per gli amministratori esecutivi: «Se si analizza la diversità dei soli amministratori esecutivi – aggiunge il funzionario Consob –, l’analisi evidenzia una correlazione positiva e significativa tra risultati (misurati tramite Roa ed Ebitda) e presenza nel consiglio di amministrazione di donne e amministratori stranieri».

I prodotti finanziari
Come scritto anche in altre occasioni su Plus24, il settimanale di risparmio e investimento in edicola il sabato con il Sole24Ore, le aziende di asset management hanno deciso di

puntare sugli strumenti finanziari specializzati nella gender diversity. Nel documento Bofa Merrill Lynch citato prima, viene segnalato che sono cresciute le masse gestite da strumenti finanziari specializzati: dai 100 milioni di dollari nel 2014 agli oltre 900 milioni del 2017 (viene indicato un report di Veris Wealth Partners). Il momento è così favorevole che l’8 marzo, in occasione della festa della donna, Ubs Asset Management, ha ampliato la gamma di soluzioni di investimento sostenibili, quotando su Borsa Italiana un Etf sulla gender equality. Anche altre case d’investimento però hanno nel proprio carnet d’offerta tali strumenti finanziari. Moda? Forse. Vedremo i prossimi sviluppi.

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