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Ecco il primo Etf che investe sulle «quote rosa»

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Ecco il primo Etf che investe sulle «quote rosa»

(Marka)
(Marka)

Il codice con cui trovarlo sui mercati è, non a caso, è “SHE”. Lo SSGA Gender Diversity Index è un Etf lanciato circa un anno e mezzo fa negli Stati Uniti da State Street, uno dei grandi operatori del settore con i suoi 2,5 trilioni di dollari di asset in gestione. La particolarità è che è il primo “clone” a investire espressamente su società al femminile, ossia che «esprimono diversità di genere nelle loro posizioni di leadership», come spiega il prospetto. Il debutto in Borsa è avvenuto l’8 marzo 2016, lo stesso giorno in cui State Street Global Advisors piazzò la statua della “ragazza senza paura” di fronte alla famosa scultura bronzea del Toro di Wall Street, opera dell’italiano Di Modica.

Perché un Etf che investe sulle società guidate da donne? Non è solo per essere “politically correct”, ma anche per guadagnare. Come ha rivelato uno studio di Msci Research, le aziende con una forte presenza femminile generano ritorni medi in Borsa del 10,1% l’anno, contro il 7,4% di quelle a guida maschile. Per “forte presenza femminile” Msci intende almeno tre donne nel consiglio d’amministrazione, oppure una donna nel cda e una in carica come amminstratore delegato: caratteristiche comuni al 20% delle società statunitensi.

«Non possiamo stabilire un nesso di causalità per spiegare la sovraperformance - spiega lo studio di Msci - ma abbiamo scoperto che le società dove non esiste una diversità di genere nel consiglio d’amministrazione in media soffrono di maggiori controversie legate alla governance».

L’Etf SSGA Gender Diversity Index definisce la percentuale di “diversità di genere” delle mille maggiori società statunitensi e investe di conseguenza. «Cerchiamo di identificare tutte le grandi compagnie che hanno una forte presenza di executive femminili», spiega Jenn Bender, direttore della ricerca sui prodotti global equity beta solutions di State Street Global Advisors. Il fatto che sia stato lanciato dal colosso finanziario di Boston non è un caso: il 47% dei dipendenti di State Street è di sesso femminile, così come il 22% degli executive.

Qualche dato: “SHE” è quotato alla Borsa di New York, ha una capitalizzazione di oltre 77 milioni di dollari e un Gross Expense Ratio dello 0,2%. Da inizio anno ha guadagnato il 10,58%, contro il 13% dello SPY, il famoso Etf che replica l’indice S&P500. Ma bisogna dargli un po’ di tempo, un anno e mezzo è un lasso temporale troppo ridotto per giudicare. Nel suo portafoglio ci sono ben 169 società diverse: quelle più rappresentative risultano essere Pfizer (5,96% del totale), Coca-Cola (5,34%), Pepsi (4,43%), Amgen (3,83%) e Ibm (3,81%).

Lo SSGA Gender Diversity Index è primo Etf al femminile, ma non il primo veicolo finanziario della storia in rosa: nel 1993 negli Stati Uniti venne lanciato un fondo mutualistico simile, il Pax World Global Women’s Equality Fund.

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