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Generali pronta a superare il target di un miliardo di cessioni. Il dividendo sale a 0,85 euro

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Generali archivia il 2017 con un risultato operativo record, si prepara a superare il target di un miliardo di euro in tema di cessioni e guarda in modo «opportunistico e disciplinato» alle occasioni di M&A in giro per il mondo escludendo, però, qualsiasi interesse a entrare nel business della riassicurazione.

Il gruppo assicurativo ha archiviato il 2017 con un utile netto di 2,1 miliardi di euro, in crescita dell'1,4% su base annua e ha segnato un risultato operativo record a quota 4,89 miliardi (+2,3%), grazie al ramo Vita, all’attività Investments, Asset & Wealth Management e al raggiungimento anticipato dell’obiettivo di riduzione dei costi. Quanto basta per portare il consiglio di amministrazione a proporre agli azionisti la distribuzione di un dividendo di 0,85 euro per azione, in crescita del 6% rispetto alla cedola del 2016. La Borsa ha apprezzato e il titolo ha guadagnato il 2,5% a 15,7 euro.

I premi complessivi si confermano stabili a 68.537 milioni (-0,2%), con il segmento vita a 47.788 milioni(-1%), mentre il ramo danni cresce dell'1,7% a 20.749 milioni. Il combined ratio, pari a 92,8% (+0,5%), si conferma il migliore tra i peers, coerentemente con la direttiva strategica di eccellenza tecnica del gruppo. In particolare, al netto dei sinistri catastrofali, il loss ratio, ossia l'incidenza dei sinistri sui premi, è migliorato dello 0,6% (62,9% da 63,5% nel 2016).

«Gli eccellenti risultati che presentiamo oggi confermano la validità del nostro piano strategico. Siamo perfettamente posizionati per raggiungere tutti gli obiettivi che ci eravamo fissati per il 2018» ha dichiaratol’ad di Generali, Philippe Donnet. «L’eccellenza tecnica nei rami danni e vita, i risultati delle attività di Investments, Asset & Wealth Management, il raggiungimento della riduzione dei costi con due anni di anticipo hanno consentito di migliorare ulteriormente il risultato operativo, il più alto di sempre».

Nel corso della presentazione dei dati, Donnet ha poi ribadito la linea del gruppo Generali in tema di acquisizioni. Nello specifico, riferendosi al recente acquisto da 12,4 miliardi della statunitense Xl Group da parte di Axa, il ceo ha dichiarato di non voler fare commenti su quello che fanno gli altri. «Guardiamo a merger and acquisition se ci consentono di accelerare la realizzazione del nuovo piano. E lo facciamo in modo opportunistico e disciplinato». «Oggi siamo focalizzati sull'esecuzione del nostro piano fino al 31 dicembre 2018, abbiamo ancora dieci mesi di lavoro per raggiungere gli obiettivi», ha dichiarato. Inoltre, un eventuale rafforzamento del gruppo, ha chiarito il manager, sarà comunque a supporto dei tre pilastri chiave in cui opera, dunque, Danni, Vita o Investments, Asset & Wealth Management. Nessun interesse, invece, per la riassicurazione.
Sul fronte dismissioni, poi, il target di 1 miliardo di euro di proventi sarà probabilmente superato dalle Generali, ha sottolineato il capoazienda. In questo quadro la compagnia deciderà a breve se tenere o cedere una delle controllate tedesche, Leben, che ha messo in run off (ossia la compagnia non vende più nuove polizze, gestisce solo quelle esistenti) e per le quale sarebbero arrivate due offerte d'acquisto. «Stiamo facendo le valutazioni sulla strada da seguire, se la gestione interna o la cessione. E siamo vicini a una decisione» ha risposto il ceo del gruppo.

Infine, nessuna inquietudine per il nuovo quadro politico: «Guardo quello che sta succedendo con grande attenzione e fiducia perché le istituzioni italiane sono sempre state molto solide e lo saranno in futuro. E saranno in grado di garantire la stabilità di questo paese. Sono fiducioso. Questa è la democrazia. Non vedo le elezioni come un rischio altrimenti è come dire che non va bene la democrazia» ha detto. Generali nel corso del 2017 ha ridotto di 1,9 miliardi l'esposizione in titoli governativi a 64,2 miliardi.

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