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Li Ka-shing, il «Warren Buffett cinese» si ritira a 90 anni

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self made man

Li Ka-shing, il «Warren Buffett cinese» si ritira a 90 anni

«Una generazione pianta gli alberi. Un’altra si prende l’ombra» recita un proverbio cinese. Deve forse aver pensato questo Li Ka-shing, l’uomo più ricco di Hong Kong che sulla soglia dei 90 anni ha deciso di ritirarsi «dopo una vita di lavoro», e di lasciare tutto al figlio Victor che di anni ne ha “appena” 53. Mister Li ha un patrimonio personale di 36 miliardi di dollari. Sulla classifica di Forbes dei più ricchi al mondo occupa la 23esima posizione. Oggi la sua conglomerata Ck Hutchison controlla società nel settore dei media, nelle tlc - anche in Italia con l’operatore mobile «3 Italia» ora fusa con Wind - nell’energia, negli hotel, nella logistica, le infrastrutture, nella grande distribuzione, nelle biotecnologie, nelle utility e nella farmaceutica. Società presenti in più di 50 nazioni con 323mila dipendenti secondo le ultime statistiche.

«Sono passati 78 anni da quando, a 12 anni, scappai dalla guerra in Cina a Hong Kong per cercare un lavoro in modo da poter mantenere la mia famiglia», ha detto mister Li in una lettera diffusa ieri in cui annuncia il suo pensionamento. Ha cominciato lavando i pavimenti nelle fabbriche, a 12 anni. A 13 anni ancora apprendista, per il suo istinto per gli affari, il suo capo lo soprannominò Superman. Un nomignolo che gli è rimasto attaccato tutta la vita. Da apprendista spazza pavimenti a tycoon. Il segreto del suo successo? Il duro lavoro e il self-improvement, la voglia di imparare e di migliorarsi sempre. La prima azienda, a 22 anni, è stata una fabbrica di fiori in plastica. Ogni volta che entrava in un nuovo settore, ha raccontato Li, comprava dei libri su quel settore per imparare. Per costruire fiori in plastica si abbonò a un mensile americano di settore,«Plastic Modern». «Su quella rivista c’erano informazioni sufficienti per lanciare la mia azienda», ha detto.

Mister Lì lascerà le cariche di presidente e direttore esecutivo della capogruppo CK Hutchison Holdings e della controllata CK Asset Holdings alle assemblee annuali di maggio con il passaggio dei poteri al figlio maggiore Victor, chiudendo un percorso iniziato oltre 70 anni fa e sviluppatosi parallelamente alla crescita di Hong Kong da centro manifatturiero ad hub finanziario dell'Asia.

Dal business di fiori di plastica per il Nord America aperto nel 1950 dopo essersi rifugiato 10 anni prima con la famiglia nell'allora colonia fuggendo dal caos della Cina, Li cominciò a diversificare gli investimenti nell'immobiliare. Il salto lo fece nel 1979, quando con l'aiuto rilevò Hutchison Whampoa da Hsbc (ora CK Hutchison dopo la fusione con Cheung Kong), diventando il primo cinese a scalare una conglomerata britannica. Acquisendo il pacchetto di maggioranza acquistando i titoli della società a meno di metà del book value. Li è stato il primo miliardario cinese a investire oltre confine, nella Cina mainland, quando il paese era ancora chiuso all’Occidente, al mercato e al sistema capitalistico. La sua frenetica attività economica in Cina ha ispirato il presidente Deng Xiaoping a introdurre le prime riforme economiche che hanno favorito le attività economiche private nella Cina. E gli investimenti di Li in Cina spaziano oggi dal settore industriale, alle infrastrutture dall’energia al retail.

“Se guardo indietro a tutti questi anni, mi sento molto grato e fortunato per aver creato valore per gli azionisti e servito la società. È il mio più grande onore”

Li Ka-shing 

Il miliardario che a Hong Kong viene paragonato a Warren Buffet, ha fatto l'annuncio nella tradizionale conferenza stampa sui risultati annuali delle quattro società quotate della sua holding - Ck Hutchison, Ck Asset, Ck Infrastructure Holding e Power Assets Holding - che hanno riportato risultati migliori delle attese. Li resta senior advisor, ma la gestione dell'impero passerà al figlio Victor, ora direttore generale, che diventerà presidente. «Ho fiducia in lui. Ho lavorato con lui per 33 anni. Victor è ok. Se guardo indietro a tutti questi anni, mi sento molto grato e fortunato per aver creato valore per gli azionisti e servito la società. È il mio più grande onore», ha aggiunto. Li si occuperà della sua fondazione. Ma non sarà facile per lui rinunciare al potere e agli affari. A un certo punto durante la conferenza stampa, un giornalista ha chiesto al figlio Victor quali saranno i futuri investimenti della società. Mister Li lo ha interrotto, ha preso il microfono dalle mani del “giovane” figlio Victor e ha detto, senza mezzi termini: «Rispondo io a questa domanda per lui».

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