Riparte il risiko delle Tlc. E riparte dalle telco alternative. Linkem, azienda di banda larga, mette un grosso piede in Go Internet, la Telco regionale di internet veloce senza fili quotata sull'Aim. La società fondata da Davide Rota nel 2001 ha “prenotato” il 20% dell'azienda umbra Go, sbarcata sul listino delle micro cap di Borsa nell'estate del 2014: la matricola lancerà un aumento di capitale che sarà sottoscritto da Linkem, che diventerà così il secondo socio dietro la Gold Holding della famiglia Franco Colaiacovo di Gubbio.
La somma non è faraonica, l'operazione vale 4 milioni di euro, ma apre la via a un nuovo giro di consolidamento di un'industria tornata di nuovo sotto i riflettori dopo l'affondo di Elliot su Telecom Italia. In attesa della madre di tutte le battaglie per l'ex monopolista, battaglia che si terrà il 4 maggio, nelle retrovie c'è fermento tra gli operatori più piccoli, che stringono alleanze. Linkem, assistita da CP-DL, e Go, affiancata da Starclex, non saranno solo unite dalla
partecipazione azionaria ma condivideranno anche le frequenze. Le due aziende uniranno il rispettivo spettro: questo permetterà a Go di trasformare l'attuale rete di proprietà Wimax nelle Marche e in Emilia Romagna in una rete commerciale già pronta per il 5G, con una capacità paragonabili alla rete fissa in banda larga. Al momento Linkem e Go viaggiano entrambe sulle medesime frequenze 3.5 Gigahertz, ma sinergiche perché si trovano su spettri differenti.
Con un occhio rivolto agli scenari futuri, quello di oggi potrebbe essere anche il primo passo per un matrimonio tra le Telco minori: Go Internet capitalizza meno di 15 milioni di euro e un'eventuale “scalata” su tutta la società costerebbe una decina di milioni. Un traguardo tutto sommato alla portata di Linkem. Per ora il futuro nuovo socio si è irrevocabilmente impegnato a sottoscrivere un aumento di capitale riservato di Go internet, entro il 15 giugno 2018, per un ammontare di 4 milioni: verranno emesse nuove azioni di Go a un prezzo massimo di 1,4 euro per azione. A ricapitalizzazione avvenuta, Linkem si ritroverà ad avere una quota non superiore al 21,23% della società quotata. Con un pacchetto consistente, Linkem avrà diritto anche a entrare nella stanza dei bottoni: il Consiglio di Amministrazione attualmente in carica si dimetterà, per consentire alla nuova compagine azionaria di eleggere un nuovo board.
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