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Ipo boom in Europa: raccolta triplicata nel primo trimestre

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nonostante le borse volatili

Ipo boom in Europa: raccolta triplicata nel primo trimestre

Il ritorno della volatilità e la minaccia del protezionismo hanno condizionato negativamente l’andamento delle Borse mondiali nel primo trimestre. Il contesto negativo di mercato non sembra tuttavia aver scoraggiato il debutto in Borsa delle aziende che avevano in programma la quotazione. Il mercato delle Ipo anzi ha registrato un vero e proprio exploit nei primi tre mesi dell’anno. Soprattutto in Europa dove, stando all’ultimo rapporto di Pwc, si sono registrate 67 operazioni per un controvalore di 12,5 miliardi di euro. Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando ci sono state 54 Ipo per un totale di 4,6 miliardi di euro la crescita è stata del 172 per cento

LA CRESCITA DELLE QUOTAZIONI / 1
(Fonte: Ufficio Studi Il Sole 24 Ore)

Le piazze più attive
La forte presenza di titoli esportatori, da sempre un punto di forza della Borsa di Francoforte, si è trasformato in un tallone d’Achille quando il protezionismo è diventato il principale rischio sui mercati. Perciò la Borsa di Francoforte da inizio anno è quella che ha perso di più in Europa con una flessione di oltre il 5 per cento. Questo primato negativo non ha tuttavia pregiudicato il mercato delle Ipo che anzi ha visto proprio la piazza di Francoforte giocare un ruolo da protagonista. Con sei operazioni e un controvalore raccolto di 5,8 miliardi di euro la Borsa tedesca è stata la piazza più gettonata.

Un risultato raggiunto grazie soprattutto al contributo di una singola operazione: l’Ipo di Siemens Healthineers. La quotazione della divisione specializzata nelle attrezzature mediche per la diagnostica per immagini del colosso tedesco Siemens ha permesso di raccogliere 3,6 miliardi di euro. Numeri che ne fanno la prima Ipo europea del 2018. Anche la seconda operazione per controvalore è avvenuta sulla piazza di Francoforte. Si tratta dell’asset manager Dws Group che circa un mese fa è sbarcato alla Borsa tedesca con un’Ipo da un miliardo e 300 milioni di euro

LA CRESCITA DELLE QUOTAZIONI / 2)
(Fonte: Ufficio Studi Il Sole 24 Ore)

Londra e l’incognita Brexit
Il primato per numero di Ipo spetta invece alla piazza di Londra dove ci sono state 16 Ipo per un controvalore raccolto di 1,4 miliardi di euro. Una cifra inferiore del 33% rispetto a quanto collocato lo stesso periodo dell’anno scorso.

Nonostante le incognite legate alla Brexit Londra ha mantenuto il suo status di princiale piazza finanziaria europea. Lo conferma il fatto che il 71% delle risorse raccolte sul mercato delle Ipo faccia riferimento a società del settore finanziario. Rispetto al primo trimestre dello scorso anno tuttavia anche in questo comparto si è registrata una flessione.

Al terzo posto tra le piazze più attive c’è infine Oslo con 3 Ipo per un controvalore collocato complessivo di un miliardo di euro. Gran parte dei quali riferiti a una sola operazione: l’Ipo da 777 milioni di euro della Elkem (materie prime). Terza Ipo in Europa da inizio anno per controvalore.

I numeri di Piazza Affari
Bene anche la Borsa di Milano nonostante l’incognita politica legata alle elezioni del 4 marzo. Il rapporto Pwc ha censito sei operazioni per un controvalore collocato complessivo di 856 milioni di euro. In netto rialzo rispetto ai 142 dello stesso periodo dell’anno scorso. Tutte le Ipo sono state fatte sul mercato Aim Italia. Il listino di Borsa italiana dedicato alle piccole e medie imprese nell’ultimo anno ha registrato un vero e proprio boom di quotazioni anche grazie all’entrata in vigore dei Piani individuali di risparmio (Pir) che hanno reso fiscalmente conveniente investire nelle Pmi quotate.

I settori più gettonati
Il mercato europeo delle Ipo è stato trainato soprattutto dai settori sanità e finanza. Quest’ultimo è stato il più rappresentativo sia in termini di controvalore raccolto (4 miliardi e 879 milioni di euro) sia per numero di operazioni (28). Nel settore sanitario ci sono state invece 7 Ipo per un controvalore collocato complessivo di 4 miliardi e 478 milioni di euro. Il grosso dei quali riferibili a una singola operazione: la citata Ipo della divisione medica di Siemens.

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