Finanza & Mercati

Telecom, Elliott: «Non c’è piano alternativo,…

  • Abbonati
  • Accedi
In vista assemblea 4 maggio

Telecom, Elliott: «Non c’è piano alternativo, supporto a Genish»

(Bloomberg)
(Bloomberg)

Elliott, socio di Telecom con quasi il 9%, sposa pienamente il piano per Telecom Italia presentato da Amos Genish il 7 marzo. E smussa le posizioni sul dividendo: il fondo « accetta», infatti, che si possa tornare alla sua distribuzione dopo il raggiungimento dell'investment grade, come vuole la strategia del management della società. A quattro giorni dal redde rationem dell'assemblea del 4 maggio, quando si voterà sulle liste concorrenti del primo socio di Telecom, VIvendi, e dello stesso fondo, Elliott, con un comunicato, ha ancora una volta precisato le sue posizioni. Riguardo a un altro dossier caldo, la separazione della rete fissa, il fondo di Paul Singer afferma di aver «fiducia nella capacita' del management e di un board indipendente di valutare l e iniziative al fine di massimizzare il valore per gli azionisti».

Per il fondo «il management guidato da Genish, assieme a un board indipendente, valuterà se e quando portare avanti le iniziative strategiche, nel migliore interesse della società e nell'intento di creare valore per tutti gli azionisti». Elliott, precisa la nota, «è solo un azionista; il cda e il management di Tim avranno la responsabilità di indirizzare i tempi e la strategia ottimali per l'azienda». Con questi obiettivi Elliott «ha proposto una lista di dieci candidati indipendenti, altamente qualificati e credibili che condividono la visione di Genish per il futuro di Tim e ne supportano pienamente il piano aziendale». Il fondo attivista, ricordando di aver sempre sostenuto Genish, sottolinea che l'ammistratore (oggi direttore generale del gruppo) «si è impegnato a rimanere in Tim per eseguire il suo piano con il pieno supporto del consiglio di amministrazione, indipendentemente dalla sua composizione».
Inoltre, per quanto riguarda il dividendo, «data la prospettiva che Tim raggiunga il livello investment grade nel 2018, Elliott accetta l'importanza di raggiungere questo target prima di impegnarsi a pagare un dividendo».
Elliott, peraltro, «ha avuto l'opportunità nelle ultime settimane di impegnarsi in modo costruttivo con molte delle principali parti interessate di Telecom Italia, tra cui Amos Genish, membri del management, altri azionisti e molti altri partecipanti al mercato».

Su rete Elliott resta ferma nell'idea di una 'Terna delle telecomunicazioni'
Per quanto riguarda Netco, la newco per realizzare la separazione legale della rete fissa di Telecom, il fondo, in particolare, «prende atto delle dichiarazioni di Genish sulla possibilità di vendere una quota di minoranza mantenendo il controllo». Tuttavia, secondo quanto precisano alcune fonti a Radiocor Plus, Elliott resta dell'idea di realizzare , tramite la fusione con Open Fiber, una sorta di 'Terna della telecomunicazioni'. Progetto su cui ovviamente sarà poi un cda indipendente a esprimere il proprio parere.

Ieri Genish ha ribadito di restare solo se c'è supporto al suo piano
La mossa del fondo, che sembra andare incontro a Genish, attuale direttore generale di Telecom e nome numero uno della lista Vivendi, arriva dopo che ieri, in un colloquio con il Sunday Telegraph, il manager israeliano ha ribadito le posizioni espresse in una precedente intervista al Sole 24 Ore. Ovvero: il manager e' pronto a restare in Telecom, ma a patto che gli azionisti votino il suo piano industriale. In particolare, il titolo del Sunday Telegraph, "Telecom Italia boss 'ready to quit 'over activist" e' stato bollato da una successiva nota di Telecom Italia come «equivoco". Amos Genish, si legge nel comunicato, «nella sua intervista non ha mai detto di volersi dimettere, ma semplicemente che: 'se la lista Vivendi non ricevesse la maggioranza dei voti, perche' questa e' chiaramente l'unica lista che supporta il nostro piano industriale a lungo termine, allora ritengo fermamente che la mia posizione come amministratore delegato sarebbe difficile da sostenere'».
Ora, alla luce delle precisazioni di Elliott, bisognera' capire se la posizione di Genish, che sembra sempre piu' 'ago della bilancia' nella battaglia tra il fondo e Vivendi, cambierà.

(Il Sole 24 Ore Radiocor )

© Riproduzione riservata