Gli hedge funds stanno prendendo le distanze dall’oro. Nella settimana fino al 15 maggio – mentre il metallo prezioso si avviava a sfondare al ribasso la soglia dei 1.300 dollari l’oncia – gli speculatori hanno ridotto del 40% la posizione netta lunga (all’acquisto) al Comex, portandola ai minimi da luglio dell’anno scorso.
L’esposizione rialzista totale è scesa a 107.133 contratti, tra future e opzioni, la più bassa da febbraio 2016. E le liquidazioni probabilmente sono proseguite.
Le quotazioni dell’oro ieri sono scese fino a 1.281,76 dollari l’oncia, prima di risalire in serata intorno a 1.290 dollari. A favorire le vendite è stata anche la tregua raggiunta da Usa e Cina nella guerra dei dazi.
Le tensioni geopolitiche d’altra parte continuano ad essere molto forti, ma non riescono a sostenere l’oro. Il mercato è oggi orientato soprattutto dai rendimenti dei titoli di Stato americani e dall’andamento del dollaro.
Gli investitori guardano al prossimo rialzo dei tassi negli Usa, che la Federal Reserve dovrebbe decidere a giugno.
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