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Bomi Italia, la multinazionale della logistica healthcare

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private investigations - Analisi di bilancio

Bomi Italia, la multinazionale della logistica healthcare

(Bloomberg)
(Bloomberg)

La vita prende, porta e spedisce. E dal 1985 lo fa anche il gruppo milanese Bomi Italia che è stato fra i primi a credere nel mercato AIM Italia, dove è quotato dal 26 giugno 2015, provenendo dal progetto Elite di Borsa Italiana al quale, anche in questo caso, era stato fra i primi ad aderire. Bomi gestisce in 20 Paesi (il 69% dei ricavi è ottenuto al di fuori dell’Italia) le spedizioni e il magazzinaggio di farmaci e dispositivi medici, oltre a fornire servizi di “home care” (consegne a pazienti in cura per malattie croniche) e di packaging ed etichettatura farmaci, nonché gestione degli inventari di ospedali e cliniche.

Ricavi e margini positivi, anche se l'America Latina influisce sui cambi
Dopo aver chiuso il 2017 con ricavi in crescita del 16,9% a 117,9 milioni, un ebit

balzato del 48,1% a 5,6 milioni e un utile netto passato da 466 mila euro a circa 2,1 milioni, nel primo trimestre 2018 Bomi Italia ha conseguito un fatturato in crescita del 5,3% a 29,6 milioni. La significativa presenza del gruppo in America Latina (48,1% dei ricavi 2017, ed in particolare il 38,2% in Brasile) ha però determinato un effetto cambi negativo, al netto del quale il giro d’affari al 31 marzo 2018 avrebbe raggiunto 32,2 milioni (+14,7%, di cui +4,2% da crescita organica e +10,5% derivante dalle acquisizioni delle italiane Faro Srl e De Salute Srl e delle controllate messicane).

Le acquisizioni hanno portato a un alto debito, che non scenderà a breve
Il fatturato del primo trimestre 2018 è superiore del 2,8% rispetto alle indicazioni fornite a inizio anno in occasione della presentazione del Business Plan 2018 – 2020, che per quest’anno prevede ricavi consolidati superiori a 125 milioni e un ebitda di oltre 12,5 milioni (11,3 milioni nel 2017). Il rapporto Debt/Equity, pari a quasi 2,9 volte al 31 dicembre 2017, dovrebbe rimanere però piuttosto alto, attestandosi a 2,01 volte a fine 2018 per poi scendere a 0,5 volte al

termine del Piano.
Tutto questo “a bocce ferme”, non considerando cioè ulteriori acquisizioni. Nel frattempo Bomi Italia ha portato a termine un aumento di capitale da circa 5 milioni (mediante il quale gli investitori istituzionali “strategici” Quaestio Capital e First Capital hanno portato le proprie partecipazioni rispettivamente al 12,4% e al 5,5% circa), ma ha anche perfezionato l’acquisizione di De Salute Srl per 2,45 milioni (oltre a un possibile earn-out fino a 1,6 milioni) e di un ulteriore 10% di Bomi Colombia, di cui il gruppo detiene ora il 90%, per 550 mila euro.
Al fine di migliorare la gestione finanziaria Bomi Italia ha recentemente sottoscritto con Crédit Agricole Cariparma e Deutsche Bank un contratto di finanziamento da 20 milioni con scadenza al 30 aprile 2023 al tasso variabile Euribor + 1,25% ed assistito da garanzia Sace per un terzo del totale.

Gruppo impegnato nella sostenibilità e nella visibilità del settore logistico
Il gruppo ha da poco effettuato il passaggio generazionale con la nomina ad amministratore delegato di Marco Ruini, figlio del fondatore Giorgio, mentre direttore generale è stato nominato Felipe Morgulis, in precedenza presidente della filiale brasiliana. Bomi Italia si sta attivando per dare sempre maggiore visibilità a un settore non molto noto, ma di importanza vitale come quello della logistica sanitaria: a tale scopo il gruppo è entrato, a ottobre 2017, nell’associazione italiana per la logistica sostenibile Sos-Log (la validazione del marchio “Sustainable Logistics” dovrebbe avvenire entro il 2018) ed è stato

creato il brand “Bomi Health Carrier”, che attraverso una flotta di proprietà di oltre 250 mezzi consegna qualunque prodotto healthcare in Italia, Turchia, Olanda e America Latina.

In caso di passaggio al MTA sarà introdotto il voto maggiorato
Ha tutte le carte in regola per il passaggio al MTA? In gran parte sì, e infatti è uno degli obiettivi di Bomi Italia (preferibilmente allo Star), anche se occorre tener sotto controllo il debito, e questo confligge un po’ con l’ambizione di concludere entro 9 – 12 mesi un’ulteriore acquisizione strategica che porti a un “upscale” dimensionale del gruppo. In ogni caso è stata conferita al CdA la delega ad aumentare ulteriormente il capitale sociale fino a 12 milioni entro 5 anni. Al momento nessuna delle obbligazioni convertibili 2015 – 2020 è stata trasformata in azioni, anche perché il tasso d’interesse è pari al 6% e il prezzo di esercizio di 3,6 euro (le attuali quotazioni sono intorno a 3 euro). Va comunque ricordato che, qualora Bomi Italia accedesse al MTA, sarà introdotta la maggiorazione del diritto di voto, che consentirà alla famiglia Ruini (azionista di riferimento con una quota attuale di poco inferiore al 50% del capitale sociale) di mantenere agevolmente il controllo della società.

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