Bayer sopprimerà il marchio Monsanto dopo l'acquisizione che si concluderà il 7 giugno, per un valore di 66 miliardi di dollari che darà vita al più grande gruppo mondiale nel campo delle sementi e dei fertilizzanti agricoli. Lo comunica Bayer in una nota. Tutte le autorizzazioni necessarie sono state ottenute. Bayer raccoglierà 6 miliardi di euro in contanti tramite emissione di nuove azioni per finanziare l'operazione. L'emissione è sostenuta da un accordo con un consorzio di 20 banche, incluse Bank of America Merrill Lynch e Credit Suisse. Gli attuali azionisti potranno comprare due nuove azioni ogni 23 possedute, al prezzo di 81 euro: si tratta di uno sconto del 22 per cento.
Bayer ha aggiunto che sta programmando l'emissione di bond senior in dollari ed euro per un ammontare totale di 20 miliardi di euro.
«Tutte le autorizzazioni pubbliche necessarie per il completamento dell'acquisizione sono sul tavolo adesso. Bayer il 7 giugno diventerà l'unico proprietario della Monsanto Company», si legge in una nota della Bayer. Si tratta della maggiore acquisizione di un'impresa tedesca all'estero, fanno presente i media nazionali, ricordando che al progetto si lavora da due anni. L'ultima importante autorizzazione è arrivata dall'ente sulla concorrenza degli Usa nei giorni scorsi. A marzo c'era stata l'approvazione della Ue.
L’operazione rientra in un grande piano di riorganizzazione strategica del gruppo di Leverkusen, che ha ceduto le attività di business della plastica per concentrarsi su due aree: la farmaceutica e l’agricoltura.
Coldiretti: 63% mercato mondiale sementi in mano a 3 multinazionali
«Con l'acquisizione di Monsanto da parte della Bayer, dopo la fusione tra DuPont e Dow Chemical e l'acquisizione di Syngenta da parte di ChemChina, il 63% del mercato delle sementi e il 75% di quello degli agrofarmaci è concentrato nelle mani di sole tre multinazionali con un evidente squilibrio di potere contrattuale nei confronti degli agricoltori». È quanto afferma la Coldiretti nel commentare la chiusura l'acquisizione di Monsanto da parte della tedesca Bayer per un prezzo di 63 miliardi di dollari. «Il miliardo e mezzo di produttori agricoli mondiali sono stretti in una tenaglia da pochi grandi gruppi multinazionali che dettano le regole di mercato nella vendita dei mezzi tecnici necessari alla coltivazione e all'allevamento nelle aziende agricole, a partire dalle sementi, ma anche – sottolinea la Coldiretti – nell'acquisto e nella commercializzazione dei prodotti agricoli e alimentari».
S&P taglia il rating di Bayer di due gradini
Standard & Poor's intanto ha abbassato di due gradini il rating di Bayer per la maxi-acquisizione di Monsanto: passa da A- e BBB mentre l'outlook migliora da negativo a stabile.
«L'abbassamento riflette la nostra previsione che i numeri del credito di Bayer saranno più deboli nei prossimi due anni per la forte crescita nel livello del debito (più di 30 miliardi di dollari) dopo il closing dell'acquisizione da 63 miliardi di dollari di Monsanto”, spiega l'agenzia di rating.
L'outlook stabile è legato invece alle prospettive positive di crescita per le attività di un grande gruppo farmaceutico e le posizioni di guida a livello globale nei prodotti per l'agricoltura.
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