DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
BRUXELLES – La Commissione europea ha annunciato oggi a Bruxelles il via libera sotto condizione dell'acquisto da parte della tedesca Bayer dell'americana Monsanto, specializzata in semenze e pesticidi. L'autorizzazione prevede la vendita da parte del gruppo tedesco di numerose attività, pari a un totale di oltre sei miliardi di euro. L'operazione giunge nonostante le proteste di molte organizzazioni non governative, preoccupate dai risvolti ambientali.
«Abbiamo dato la nostra autorizzazione perché le misure correttive proposte da Bayer (…) rispondono alle nostre preoccupazioni in termini di concorrenza», ha detto in una conferenza stampa la commissaria responsabile del dossier, Margrethe Vestager. «La nostra decisione ci permette di garantire che la concorrenza e l'innovazione rimarranno effettive nel mercato delle semenze, dei pesticidi e dell'agricoltura digitale», ha aggiunto l'ex ministro delle Finanze danese.
Monsanto è stata al centro di una controversia nelle ultime settimane per via del fatto che produce il glifosato, un erbicida ritenuto pericoloso da alcune associazioni ambientaliste. La signora Vestager è stata chiamata a valutare l'operazione soltanto sotto il profilo della concorrenza. In ottobre Bayer aveva annunciato la vendita a BASF delle sue attività nel settore agrichimico pur di ottenere il via libera comunitario. In ballo vi è anche il trasferimento a BASF delle attività di Bayer nelle semenze di legumi.
La società tedesca ha già ricevuto l'autorizzazione delle autorità cinesi, mentre quelle americane stanno ancora valutando il da farsi. Il progetto di acquisizione ha un valore di 66 miliardi di dollari. Giunge in un contesto difficile nelle relazioni tra Unione europea e Stati Uniti dopo che Washington ha minacciato dazi su acciaio e alluminio, e Bruxelles ha proposto una tassa sulle attività digitali che rischia di penalizzare molte aziende americane.
Nelle scorse settimane, le autorità comunitarie avevano dato il loro benestare alla fusione tra due aziende americane Dow e DuPont così come all'acquisizione da parte della svizzera Syngenta della cinese ChemChina. Nei due casi, il benestare di Bruxelles è giunto ad alcune condizioni pur di garantire la libera concorrenza nell'Unione. Il consolidamento del settore nell'agrichimica è dovuto a bassi prezzi e a margini risicati nel settore agricolo.
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