Il martedì nero (29 maggio) di Piazza Affari e soprattutto dei titoli di Stato, con lo spread volato oltre i 320 punti e il rendimento dei titoli a due anni superiore a quello del decennale, è stato archiviato apparentemente come uno shock temporaneo. O almeno così sembra, a guardare le quotazioni dell’azionario e dei BTp che ormai si sono stabilizzati su livelli non più da allarme rosso. Non è detto che la tregua sui mercati sia destinata a durare. Anzi, alcuni segnali inducono alla cautela. Il primo: al netto delle compravendite degli hedge fund, gli investitori finali sull’azionario stanno riducendo le posizioni. A partire da Blackrock, che due giorni fa ha annunciato di essere sceso sotto la soglia rilevante del 5% di Intesa Sanpaolo ed Enel.
Si vedrà nelle prossime settimane se il fondo Usa, che dal 2014 ha il 5% delle maggiori blue chip di Piazza Affari, sta solo limando alcune quote o se invece ha avviato la ritirata dall’Italia dimostrando poca fiducia nel Paese. Fiducia ora messa in dubbio anche dal ceo di Goldman Sachs Lloyd Blankfein, che considera l’Italia il principale problema dell’Europa. Considerando la potenza di fuoco sui mercati di Blackrock e Goldman, e la tendenza di molti più piccoli investitori a muoversi nella loro scia, l’Italia ha qualche motivo di preoccuparsi. (Al.G.)
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