Nel 2050 lo scenario della generazione di energia elettrica a livello mondiale sarà dominato dalle fonti rinnovabili che, grazie anche allo sviluppo delle batterie, garantiranno il 50% del fabbisogno mondiale. In Italia la rivoluzione sarà più veloce: entro il 2030 le fonti di generazione eolica e solare riusciranno a garantire il 90% del fabbisogno, percentuale che salirà al 100 per cento entro il 2050. Le previsioni sono contenute nel New Energy Outlook 2018 realizzato da Bloomberg e presentato ieri presso la sede dell'Enel. La sempre maggiore competitività delle fonti rinnovabili secondo lo studio dovrebbe portare al phase-out del carbone entro il 2035.
L’Italia e la Spagna si staccano dal resto dell'Europa, che raggiungerà comunque l'87%, non solo grazie a vento e sole, ma anche per le «significative risorse idroelettriche» disponibili.
Il costo di realizzazione degli impianti rinnovabili in costante flessione, una domanda di energia più flessibile e la diffusione dell'utilizzo delle batterie (anche in abbinamento con impianti rinnovabili per garantire una generazione senza intermittenze), si spiega nel rapporto, porteranno via il sistema elettrico europeo dai combustibili fossili e dal nucleare.
Il punto di svolta, termoelettrico addio
Un aspetto molto importante è il punto di equilibrio oltre il quale è più conveniente costruire impianti eolici e fotovoltaici piuttosto che tenere in funzione impianti esistenti a gas o termoelettrici: secondo il rapporto in paesi come la Germania questo equilibrio sarà superato a partire dal 2020. Anche in Cina, paese nel quale realizzare nuovi impianti a combustibili fossili costa molto meno ormai è giù più conveniente realizzare impianti rinnovabili e questo spiega perchè il paese si stia orientando con convinzione verso queste fonti.
Oltre 11 mila miliardi di investimenti
Per quanto riguarda gli investimenti, il rapporto prevede uno stanziamento globale di 11.500 miliardi di dollari negli asset della generazione al 2050, di cui l'86% riservato a tecnologie zero-emissioni. La parte del leone la farà il solare, cui spetteranno circa 6.500 dei 13mila gigawatt di capacità aggiuntiva, seguito dall'eolico, con 3.600. La fonte più penalizzata in questo scenario sarà il carbone: attualmente copre circa un terzo di tutta la capacità installata a livello mondiale, mentre nel 2050 la sua quota crollerà ad appena il 5 per cento. In particolare, nei prossimi 33 anni ci saranno 467 gigawatt a carbone aggiuntivi, di cui il 44% in Cina e per il 90% nei Paesi in via di sviluppo, mentre in quelli più avanzati si ridurrà sempre di più.
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