New York - Tesla perde sempre e sempre di più. Ma migliora la sua posizione finanziaria bruciando meno capitali di quanto temuto. E assicura di essere davvero sulla strada del profitto quest'anno e di una continua, solida produzione delle sue vetture elettriche. Il fondatore e amministratore delegato del gruppo leader nelle electric cars, il carismatico e controverso Elon Musk, ha anche messo a segno un altro exploit: ha migliorato la sua performance al cospetto degli investitori, degli analisti e dei media.
Nel commentare e discutere i risultati ha evitato polemiche che avevano invece caratterizzato il precedente trimestre. Quando cioè aveva apertamente insultato alcuni analisti come ottusi e attaccato i media definendoli troppo critici nei confronti delle auto elettriche e a guida autonoma. Il comportamento di Musk, neanche a dirlo, aveva suscitato pesanti reazioni negative, anche in Borsa. Ieri sera a Wall Street il titolo, nel dopo mercato, ha risposto al “nuovo” Musk, ai suoi risultati e alle sue strategie, guadagnando oltre il 9 per cento. Da inizio anno i titoli erano finora in ribasso del 3 per cento.
Tesla, sotto il profilo delle previsioni industriali, dovrebbe proseguire nella produzione di cinquemila esemplari alla settimana del Model 3, la sua vettura per il mercato di “massa”. L'obiettivo, a lungo rinviato, e' stato inizialmente raggiunto a giugno. Dalle sue catene di montaggio, nel terzo trimestre ora in corso, usciranno anche da 50.000 a 55.000 Model S e per l'interno 2018 il traguardo confermato è quello di centomila tra Model S, una berlina, e Model X, un Suv. Musk ha inoltre espresso fiducia sulla possibilità che Tesla arrivi a sfornare fino a un milione di auto nel 2020, coronando la trasformazione da casa di nicchia a grande produttore.
Le perdite nell'ultimo trimestre, il secondo dell'anno, sono state di 717,5 milioni di dollari, più che raddoppiate. Si è trattato del settimo trimestre consecutivo in rosso. L'azienda ha però terminato il periodo aprile-giugno con riserve in contanti per 2,2 miliardi, più del minimo considerato necessario pari a un miliardo. Gli investimenti previsti sono adesso di 2,5 miliardi per l'ano in corso, meno dei 3 miliardi identificati in passato e dei 3,4 miliardi del 2017. Le entrate trimestrali sono lievitate del 44% a 4 miliardi.
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