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la giornata dei mercati

Lira turca (-15%) e spread (267) affondano Piazza Affari (-2,51%). Male UniCredit (-4,7%)

Andamento titoli
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Il tracollo della lira turca, precipitata anche del 20% in un solo giorno rispetto al dollaro attestandosi poi a -15%, e il timore di un contagio per le banche dell’eurozona esposte al debito del governo di Erdogan, hanno spinto al ribasso le principali piazze europee con perdite particolarmente significative per Milano. A Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha terminato in ribasso del 3% risentendo, oltre che dei pesanti ribassi accusati dal settore bancario, anche dalla nuova impennata dello spread, salito in chiusura a 267 punti, il livello più alto da due mesi. Il livello di tensione è aumentato ulteriormente nel primo pomeriggio dopo la decisione della Casa Bianca di raddoppiare i dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio turchi. Da parte sua il presidente Erdogan ha promesso che la Turchia vincerà questa “guerra economica” e ha invitato i cittadini a vedere le valute straniere e acquistare la moneta nazionale. La borsa di Istanbul ha terminato la giornata in calo del 2,31%. A Milano la giornata di sofferenze per il comparto bancario è nata dopo la pubblicazione da parte del Financial Times di indiscrezioni secondo cui la Bce sarebbe preoccupata per l'esposizione di alcuni istituti bancari europei in Turchia. Sempre secondo il quotidiano britannico, il Single Supervisory Mechanism nelle scorse settimane avrebbe messo sotto osservazione le attività dei principali istituti europei verso la Turchia, indagine dalla quale sarebbe risultato che i gruppi bancari più esposti sono Bbva, Bnp Paribas e Unicredit che ha terminato in ribasso del 4,73% mentre Intesa Sanpaolo ha ceduto il 3,65%.

Soffre il comparto bancario, StMicroelectronics soffre il "sell" su Intel
Fra gli altri titoli del comparto bancario, da registrare le flessioni di Ubi Banca (-3,80%) e Banco Bpm (-2,90%) mentre nel comparto assicurativo Unipol è stata l’unica blue chips a chiudere in rialzo con un guadagno dello 0,45% dopo aver riportato i conti semestrali. Nel comparto tecnologico giornata pesante per StMicroelectronics che ha ceduto il 5% risentendo della performance debole dell’intero comparto dopo la decisione di Goldman Sachs di abbassare il giudizio su Intel da “neutral” a “sell”. Male anche Leonardo (-3%), Atlantia (-2,25%), Ferrari (-2,36%) e Fiat Chrysler Automobiles (-2,09%). Tutti i titoli nel complesso hanno peggiorato la loro performance nel pomeriggio dopo l’apertura in deciso calo di Wall Street, segno che va crescendo la preoccupazione per il peggioramento del quadro internazionale e per quella che appare ormai come una inevitabile guerra commerciale fra Stati Uniti e resto del mondo..

Da Unicredit «no comment» su esposizione Turchia
Unicredit ha chiudo in deciso ribasso ma in recupero rispetto alla flessione di oltre il 6% registrata nel corso delle contrattazioni del pomeriggio. L'istituto non ha rilasciato commenti sull'articolo del Financial Times. Tra gli altri istituti citati dal quotidiano per l'eccessiva esposizione verso la Turchia ci sarebbero anche Bbva e Bnp Paribas, rispettivamente i titoli peggiori sui listini di Madrid e Parigi. E alla Borsa di Istanbul tra i titoli in rosso c'è quello di Yapı Kredi Bank (gruppo Unicredit), tra i più scambiati nella seduta.

Ceramiche Ricchetti vola sopra il prezzo dell'opa
Ceramiche Ricchetti ha terminato in rialzo dell'8,06% dopo il lancio dell'offerta pubblica di acquisto finalizzata al delisting. Le azioni dell'azienda emiliana sono state scambiate a un prezzo superiore a quello dell'offerta pubblica di acquisto. Questa mattina, infatti, QuattroR Sgr, Fincisa e Ceramiche Industriali di Sassuolo e Fiorano hanno firmato un accordo per l’acquisizione del controllo da parte di QuattroR SGR di Ceramiche Ricchetti. Il mercato, quindi, crede a un rilancio che però viene escluso dalle società coinvolte nelle operazioni.

Il tasso dei BoT sale al massimo da gennaio 2014
I sei miliardi di BoT annuali, assegnati in asta dal Tesoro, hanno raggiunto un rendimento che riconquista territori scomparsi dal gennaio 2014: 0,679%, in rialzo di 34 punti base dall'asta di luglio. La domanda è stata buona: 10,74 miliardi con rapporto di copertura a 1,79.

Inflazione Usa in lieve rialzo in luglio

I prezzi al consumo negli Stati Uniti sono saliti in luglio dello 0,2% su base mensile e del 2,9% su base annua. I rialzi sono in linea con le attese degli analisti. La componente core, al netto di prodotti alimentari ed energetici , è egualmente salita dello 0,2% su mese (come da attese) e del 2,4% su anno. In questo caso il rialzo tendenziale è superiore di un decimo rispetto al consensus e rappresenta l'incremento su base annua maggiore dal settembre 2008.

Euro debole sotto la soglia psicologica di 1,15 dollari, ai minimi da un anno
Sul fronte dei cambi, l’euro ha chiuso debole scendendo a 1,1419 dollari (da 1,1527 ieri sera), il livello più basso da luglio 2017, e a 126,31 yen. Dollaro/yen fissato invece in chiusura a 110,62.

(Il Sole 24 Ore Radiocor)

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