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Tesla, dalla Sec arrivano le prime richieste di consegna di informazioni

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Il caso dei tweet

Tesla, dalla Sec arrivano le prime richieste di consegna di informazioni

Elon Musk, il patron di Tesla sotto pressione: la società finisce nel mirino della Sec (Reuters)
Elon Musk, il patron di Tesla sotto pressione: la società finisce nel mirino della Sec (Reuters)

Su Tesla scatta l’inchiesta formale della Sec con le prime richieste di consegna di informazioni. L’autorità mobiliare americana ha deciso di vederci chiaro e fino in fondo sui tweet e le dichiarazioni del chief executive Elon Musk sui progetti di un’uscita del gruppo dell’auto elettrica dalla Borsa e di un suo ritorno in mano private. Ha emesso i cosiddetti «subpoena», richieste appunto di consegna di informazioni e documentazione. E li ha spediti, i subpoeana, a tutti gli esponenti del board della società.

Il contenuto esatto di questi «ordini» è rimasto coperto dal segreto, ma dovrebbero riguardare la veridicità delle affermazioni di Musk suo finanziamenti che si sarebbe assicurato per l’operazione, da almeno 72 miliardi di dollari. E la Sec vorrà capire se e quanto il consiglio di amministrazione sapesse o meno di simili piani e della loro attendibilità.

Il significato della mossa della Sec è indubbio: i subpoena scattano con l’inizio di una indagine ufficiale da parte delle authority, che finora avevano invece soltanto effettuato verifiche e passi informali nei confronti dell'azienda. Vale a dire che esponenti senior della Sec hanno a questo punto autorizzato lo staff dell’agenzia a procedere nell’inchiesta vera e propria perché ritengono ci possano essere gli estremi per riscontrare irregolarità o violazioni delle norme che regolano i mercati.

Nel mirino degli inquirenti, secondo quanto emerso finora,è sia la veridicità delle affermazioni di Musk che la correttezza della sua comunicazione agli azionisti, passata anzitutto attraverso i tweet. Musk è stato inoltre denunciato da almeno due investirori che lo accusano di manipolazione volta a gonfiare il titolo: loro avevano scommesse «short», ribassiste, su Tesla.

Musk, che ha spiegato l’idea di abbandonare la Borsa con la necessità di non essere più schiavo di performance di breve respiro, ha di recente precisato di esser stato negli ultimi anni contattato dal fondo sovrano saudita al fine di una eventuale «privatizzazione» di Tesla. Questo fatto, secondo indiscrezioni, avrebbe tuttavia semmai spinto la Sec a intensificare le indagini per fare chiarezza.

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