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Tria: i mercati cominciano a credere all’impegno del governo sul…

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riunione ecofin

Tria: i mercati cominciano a credere all’impegno del governo sul deficit

«È evidente che i mercati per un certo periodo non hanno creduto alle dichiarazioni ufficiali del governo reiterate anche ad agosto, forse oggi cominciano a crederci, per fortuna adesso si passa dalle dichiarazioni alle azioni e quindi c’è ottimismo su come i mercati» si comporteranno in relazione alle scelte dell’Italia sulle finanze pubbliche. Il ministro dell’economia Giovanni Tria, al termine delle riunioni informali dei ministri finanziari europei, gioca la carta dell’ottimismo e, pur senza svelare i target di deficit, ancora oggetto di un difficile negoziato politico all’interno del governo, non nasconde la soddisfazione per il dialogo in corso con la Commissione europea che da metà ottobre dovrà valutare la nuova «finanziaria».

Non solo: conferma che le tre riforme annunciate (flat tax, reddito di cittadinanza ed età pensionabile) saranno avviate «gradualmente» lungo l’arco dell’intera legislatura. E precisa: «La discussione politica verte anche su quali riforme possono avere un effetto migliore sull’accelerazione del tasso di crescita e quindi che cosa è meglio anticipare». Per quanto riguarda la crescita - ha aggiunto Tria- i dati «sono un po' più confortanti» rispetto a quelli dell’inizio dell’estate che indicavano un rallentamento senza però fornire alcuna cifra. Il Tesoro aspetta le nuove stime Istat di settembre che saranno alla base del progetto di legge di bilancio 2018.

Tria: aggiustamento manovra dipende anche da spread
«Il dato preciso di target sul deficit non si può dare perché dipende dalle nuove stime sulla crescita le quali a loro volta dipenderanno dai dati Istat di settembre - ha spiegato Tria - Rispetto alle stime di luglio sulla crescita va tenuto conto di quanto avvenuto ad agosto: speriamo che, chiarendo grossomodo i limiti del bilancio la discesa dei tassi continui come è accaduto questa settimana e ciò consentirà di fare le stime».

(Il Sole 24 Ore Radiocor)

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