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Di Maio, reddito di cittadinanza: «Il rifiuto di 3 proposte fa…

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INTERVISTA al vicepremier

Di Maio, reddito di cittadinanza: «Il rifiuto di 3 proposte fa perdere il beneficio»

«Confermeremo Industria 4.0 e il taglio del cuneo si farà, è parte della riforma fiscale. Ora che non siamo più antagonisti, abbiamo lavorato dalla stessa parte del tavolo anche per cercare insieme soluzioni concrete alla massa di scadenze, reiterazioni e adempimenti. Per le agevolazioni favoriremo in particolare l’accesso delle piccole imprese». Il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio parla delle misure cui sta lavorando per la legge di bilancio, mentre «già a settembre sarà introdotta la cigs di 2 anni per i lavoratori di aziende che chiudono». Alitalia avrà «prevalente controllo pubblico». Su Telecom: no alla vendita di Sparkle.

Ministro Di Maio, anzitutto una riflessione sul messaggio del Papa contenuto nell’intervista al direttore del Sole 24 Ore, Gentili. Messaggio fondato sulla centralità del lavoro e dell’impresa. «Il lavoro - dice il Papa - crea dignità, non i sussidi, quando non legati al preciso obiettivo di ridare lavoro e occupazione, creano dipendenza e deresponsabilizzazione».

È un messaggio importante che noi recepiamo con grande attenzione e facciamo nostro come governo. Sulla frase che mi sottolineate voglio dire che è un concetto che noi sposiamo in pieno. È quello che faremo con il reddito di cittadinanza che ha questa finalità. Ridare dignità alla persona. Il reddito di cittadinanza non è sussidio. Ha la finalità di assicurare un reddito mentre la persona si forma e si attiva per rientrare nel mercato del lavoro. È fondamentale che passi questo concetto. Chi ottiene il reddito di cittadinanza è obbligato a essere preso in carico dai centri per l’impiego e deve assicurare otto ore di lavoro al comune di residenza. Se chi percepisce il reddito rifiuta tre proposte di lavoro perde il reddito. Non è assistenza. E dal 2019 sarà realtà.

L’accordo su Ilva è fondamentale per la difesa dell’industria in Italia e nel Sud. Si apre una fase nuova con l’industria fra le vostre priorità? Proporrete misure in legge di bilancio?

Spesso veniamo descritti come quelli contro le imprese e contro l’industria. Non è così, siamo consapevoli che l’impresa è il volano di sviluppo per il nostro paese. Ci sarà grande attenzione, rifinanzieremo i contratti di sviluppo, la legge 181 sulle aree di crisi oltre alle misure di carattere fiscale. Soprattutto investiremo in nuove tecnologie per aumentare la produttività delle nostre aziende.

Industria 4.0: confermerete nel 2019 iperammortamento, superammortamento e bonus formazione?

Confermeremo le misure di Industria 4.0 per il 2019. Stiamo lavorando per articolare meglio le misure, riducendo la burocrazia per l’accesso e favorendo un maggiore utilizzo da parte delle piccole imprese, specie al Sud, che ancora fanno troppa fatica a entrare nei circuiti virtuosi di maggiori investimenti, crescita e ingresso nei mercati esteri. Rifinanzieremo il fondo di garanzia a patto e condizione che sia maggiormente a misura di Pmi. È allo studio in tempi rapidi un progetto con Cdp per sbloccare i crediti delle imprese con la Pa.

Avete definito il quadro macroeconomico con il ministro Tria?

La manovra sarà realizzata per il benessere del paese. E ci sarà il reddito di cittadinanza, il superamento della Fornero e l’avvio della flat tax. L’obiettivo è la felicità degli italiani tenendo i conti in ordine, la leva finanziaria generata dalle misure che introdurremo creerà sviluppo. Il debito si abbasserà proprio grazie alle misure coraggiose che intraprenderemo.

È vero, come dice Salvini, che quota 100 aiuterà a creare occupazione giovanile? Il taglio al cuneo ci sarà in legge di bilancio?

Superare la legge Fornero sblocca posti utili per le nuove assunzioni. Ma soprattutto ci permette di svecchiare la pubblica amministrazione, con nuove risorse, giovani e formate per le nuove sfide di uno stato più snello, quello che io chiamo Smart Nation. Il taglio del cuneo rientra nella riforma della tassazione in generale, si farà.

Confermerete il bonus Sud per l’occupazione stabile?

Sarà una delle misure che intendiamo garantire. Avvieremo altre misure per l’aumento dell’occupazione stabile in tutto il paese e per favorire anche le trasformazioni di contratti a tempo determinato.

Quota 100 per tutti: quale platea? Quali costi? Quali vincoli?

Stiamo lavorando a tutti i dettagli. Tanti cittadini hanno paura di non rientrarvi. Stiamo approntando una vera quota 100 che consentirà un ricambio generazionale nel pubblico e nel privato.

Cosa altro pensate di inserire in manovra sul lavoro? Il recupero della Cigs per la cessazione delle attività?

La Cigs per cessazione sarà inserita nel decreto urgenze entro fine settembre e almeno per i prossimi due anni, darà ai lavoratori delle aziende cessate la possibilità di non restare senza ammortizzatori nell’attesa di una ricollocazione per 12 mesi. È una promessa che dovevo agli operai Bekaert, una delle aziende che è scappata all’estero lasciandoli per strada. Riguarda moltissimi operai che ho incontrato in questi mesi in tutta Italia.

Avete dati sugli effetti del decreto dignità? C'è qualcosa da correggere o integrazioni da fare?

È ancora prematuro per valutare gli effetti, ma le prime informazioni che stiamo raccogliendo ci rassicurano sulle trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato. Il decreto dignità è stato solo un primo intervento. Ora mettiamo mano alle norme per gli imprenditori perché il primo precario in Italia è l’imprenditore, spesso anche più dei suoi dipendenti. I prossimi provvedimenti saranno dedicati a i nostri piccoli e medi imprenditori.

Alitalia: la prima mossa è cercare il partner aereo? Ci sono contatti solidi con compagnie cinesi?

Su Alitalia siamo già al lavoro e stiamo valutando la migliore soluzione. Ci sono contatti con tutti i potenziali investitori. L’obiettivo è quello di trovare un partner che garantisca solidità alla azienda, in un momento in cui la crescita di mercato ci consiglia di mantenerla a prevalente controllo pubblico.

Telecom: incontrerà gli azionisti francesi? Vi piace il progetto di scorporo della rete e la società unica con Open Fiber?

Non è in agenda al momento. La fibra è strategica per il paese. Il mio obiettivo è che il paese sia cablato. Ma non permetteremo che si venda Sparkle.

Pensate a una legge di semplificazione per le imprese?

La struttura ministeriale ha avviato colloqui con le principali associazioni datoriali e i principali consigli nazionali dei professionisti: non più antagonisti, abbiamo lavorato dalla stessa parte del tavolo cercando insieme soluzioni concrete alla matassa di scadenze, reiterazioni e adempimenti previsti a oggi dall’ordinamento. A breve uscirà un provvedimento che sarà in grado di dare respiro alle aziende: abbiamo raccolto istanze puntali cui intendiamo dare seguito perché andranno a rimuovere ostacoli dispendiosi, inutili e senza vantaggi diretti. Amplieremo l’utilizzo della “decertificazione” al mondo delle attività produttive per semplificare il rapporto tra amministrazioni e imprese. In più siamo pronti a realizzare il codice del lavoro che semplificherà la vita ai datori di lavoro eliminando oltre 140 leggi e centinaia di decreti che oggi rendono difficoltosa la comprensione delle norme.

Nella legge di bilancio ci saranno norme per rafforzare la Cdp come banca pubblica di investimento?

La nostra ambizione è costituire una banca pubblica per gli investimenti, ispirata al modello francese, che sostituisca tutti gli attuali enti e fondi di investimento che erogano contributi. Quando le nostre aziende vanno all’estero vengono continuamente battute da aziende tedesche e francesi che hanno le banche pubbliche nazionali che le sostengono. Inoltre per potenziare il mercato del private equity e in particolare il venture capital stiamo studiando misure per convogliare una quota del risparmio privato verso le Pmi ad alto potenziale innovativo, anche attraverso la creazione di una piattaforma pubblica che, grazie alla garanzia dello Stato, favorisca gli investimenti privati in innovazione.

Come valuta l’intesa Fincantieri-Autostrade per ricostruire il Ponte?

L’abbiamo sempre detto Autostrade ci mette i soldi ma il ponte lo deve costruire un’azienda pubblica.

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