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Oro, fiammata speculativa verso 1.210 dollari

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preziosi

Oro, fiammata speculativa verso 1.210 dollari

Operazioni speculative hanno risvegliato l’oro dal torpore provocando un balzo improvviso delle quotazioni, fino a sfiorare 1.210 dollari l’oncia al Comex di New York.

L’azione si è svolta nel giro di una decina di minuti e ha coinvolto successivamente anche l’argento, che è volato di oltre il 3% fino a 14,95 dollari l’oncia.

Per l’oro il rialzo è stato più contenuto, ma comunque superiore all’1%. A colpire è stata soprattutto la repentinità degli acquisti, in un mercato che fino a quel momento (alle 8,40 del mattino a New York) era rimasto poco mosso.

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I volumi di scambio sono letteralmente esplosi, fino a 12 volte la media nei 100 giorni precedenti: in dieci minuti è passato di mano l’equivalente di 1,57 milioni di once, fa notare Tai Wong, responsabile del trading di metalli preziosi di Bmo Capital Markets, osservando che una simile attività «suggerisce che un investitore stia facendo un’allocazione significativa all’inizio del mese».

«Questa – aggiunge Wong – è una mossa dell’oro, per l’argento è stata solo una rincorsa».

La tenuta dei conti pubblici italiani e la stabilità dell’area euro stanno preoccupando un numero crescente di investitori, specie dopo che il presidente della Commissione Ue, Jean-Claud Juncker ha evocato il «rischio Grecia» per il nostro Paese.

Anche le borse risentono dello scontro verbale Roma-Bruxelles, quanto meno in termini di volatilità. E l’oro ha forse ritrovato un po’ di interesse come bene rifugio.

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