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A Milano e alla Lombardia il primato di Elite

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Servizio |LA CARICA DELLE PMI

A Milano e alla Lombardia il primato di Elite

Lombarda, con ricavi al nuovo record, un solido Ebitda, un piano di investimenti robusto. La carta d’identità di Lati Industrie Termoplastici, ieri entrata in Elite insieme ad altre 16 aziende assistite da Bnl-Bnp Paribas, è ben rappresentativa del profilo dei partecipanti al programma avviato dal London Stock Exchange, ormai arrivato a superare le 900 aziende.

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Realtà spesso poco note, non intenzionate a spiccare subito (o forse mai) il balzo verso la quotazione ma interessate ad un percorso di formazione, sviluppo manageriale e avvicinamento ai mercati finanziari, per provare a migliorare la propria performance scandagliando nuove possibilità di crescita. «Abbiamo un piano di investimenti da 30 milioni fino al 2026 - conferma l’ad di Lati Michela Conterno -, per metà autofinanziato e per metà sostenuto dal credito bancario. Sul tavolo ci sono però anche altri progetti e siamo qui per capire come poterli sostenere».

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Scorrendo l’elenco dei partecipanti ad Elite si trovano in effetti storie non troppo dissimili da quella del gruppo varesino, 170 milioni di ricavi (nuovo massimo storico) e 300 addetti. C’è chi in un anno (Cecomp, componenti per carrozzerie) ha raddoppiato il proprio personale nel nuovo sito hi-tech, chi aggiorna anno dopo anno il record di fatturato (la lecchese Icam, cioccolato), altri ancora (la bresciana Fonderie di Torbole) che dopo il boom di commesse nell’auto lavorano 24 ore su 24, sette giorni su sette, con impianti saturi.

Dopo un avvio in sordina e una crescita costante ma non esplosiva tra 2012 e 2015 (in media 50 ingressi all’anno), nel triennio successivo l’accelerazione di Elite è stata evidente, fino al nuovo record 2018: con i 17 di ieri siamo a quota 160, quasi quanto realizzato nell’intero 2017. Si tratta ormai di una fetta consistente della manifattura italiana, quasi 600 aziende (925 tenendo conto delle aziende estere) che sviluppano poco meno di 60 miliardi di ricavi e danno lavoro a più di 300mila addetti.

In termini geografici la prevalenza delle regioni produttive del Nord è evidente, anche se in realtà ciò che si osserva è una dispersione provinciale non consueta: le province che hanno in classifica almeno cinque aziende, attive su Elite non in modo episodico, sono infatti ben 30.

SOCIETÀ INSERITE NEL PERCORSO ELITE
Classifica per provincia e fatturato in milioni di euro

A primeggiare è comunque Milano, che con gli ultimi quattro ingressi sfonda la soglia delle 100 unità. L’elevata numerosità assoluta in termini di imprese spinge nella parte alta della classifica molti capoluoghi di regione (Napoli, Torino, Roma, Firenze e Bologna) ma nella top ten sono presenti anche territori ridotti ma ad alta intensità manifatturiera come Bergamo, Treviso, Varese (Lati è un esempio) e Brescia.

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Anche guardando alle regioni il divario è evidente, con la Lombardia a quota 213, oltre un terzo del totale. A debita distanza seguono Veneto (71), Campania (52), Emilia-Romagna (44) e Piemonte (45). Aziende che per il 40% appartengono al settore industriale e che insieme ai beni di consumo e alla tecnologia arrivano fino ai tre quarti del totale. Universo che cresce anche perché il “passaparola” funziona, alimentato dai successi nella raccolta di fondi: tra Ipo, emissioni obbligazionarie e operazioni straordinarie, il valore delle transazioni realizzate ha già superato i sei miliardi di euro.

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