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Atlantia al closing su Abertis, al via le società con Acs-Hochtief

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Atlantia al closing su Abertis, al via le società con Acs-Hochtief

(Ansa))
(Ansa))

Atlantia va avanti sul dossier Abertis. Lo fa mentre in Italia, dopo il dramma del Ponte Morandi, resta sul tavolo il tema della revoca della concessione alla controllata Autostrade per l’Italia. Un’incognita che, tuttavia, allo stato non sembra aver pesato nell’iter per completare l’asse con Acs-Hochtief sul gruppo spagnolo.

Nei giorni scorsi infatti sono stati creati i due veicoli che andranno a rilevare il controllo di Abertis. Un passaggio chiave per chiudere l’operazione. In particolare, si è dato vita ad Abertis holdco, società partecipata al 50% più un’azione da Atlantia, al 30% da Acs e dal 20% meno un’azione da Hochtief. La newco a sua volta controlla al 100% un’altra società di diritto spagnolo, ossia Abertis Participaciones, scatola destinata ad acquistare da Hochtief il 98,7% del gruppo autostradale di Madrid. Il doppio livello di controllo si è reso necessario per fare in modo che Atlantia, nonostante l’Opa si sia conclusa senza raggiungere il 100% della compagnia iberica, possa contare su una presa più che salda in grado di blindare la governance.

La creazione dei due veicoli, come detto, era evidentemente il tassello che mancava per poter procedere al closing dell’acquisizione che, ci si aspetta, avverrà nell’arco delle prossime due settimane. Il tempo tecnico necessario per incassare tutte le dovute autorizzazioni. Nel mentre, però, è già stato chiamato l’aumento di capitale e le banche si stanno già organizzando per concedere i finanziamenti. La scalata ad Abertis è costata complessivamente 17 miliardi, di questi 7 miliardi verranno messi sottoforma di equity mentre la quota restante arriverà grazie al supporto degli istituti di credito. Ed è attorno a questo che si sta lavorando in questi giorni per fare in modo che sia tutto pronto il giorno della firma definitiva degli accordi. Intesa che, come è noto, è nata per creare il campione globale delle infrastrutture. Da quel giorno, però, diverse cose sono cambiate e ora il futuro campione rischia di restare orfano di un pilastro chiave: le autostrade italiane. Asset che, da solo, vale circa il 60% dei ricavi della compagnia. Sul fronte dei flussi di cassa verrebbe dunque a mancare una voce assai rilevante anche se non tale da compromettere il profilo finanziario della società che, nel caso, avrà il baricentro completamente spostato sull’estero. Le incertezze rispetto a quello che potrebbe essere l’evoluzione futura rispetto alla presenza nel paese al momento sono però tali da rendere affrettata qualsiasi conclusione complici anche le incognite relative al potenziale indennizzo.

LA CATENA DI CONTROLLO DA ATLANTIA AD ABERTIS

Agli atti resta il fatto che Atlantia è pronta a chiudere sul dossier Abertis e che Acs e Hochtief continuano a credere all’operazione. Transazione che, come è noto, ha portato nel perimetro del gruppo italiano anche il 24,5% del gruppo di costruzioni tedesco. Una diversificazione inattesa ma che ora per certi aspetti potrebbe rappresentare una carta cruciale da giocare. La quota oggi vale in Borsa attorno a 2,2 miliardi e potrebbe essere una fonte di cassa futura piuttosto che l’occasione per realizzare quel modello misto tra concessioni e grandi opere che sta tornando fortemente d’attualità sul mercato.

Quanto agli aspetti di governance, il nuovo assetto con le newco prevede un ruolo centrale del ceo di Atlantia alla guida dei veicoli che terranno le redini di Abertis. Proprio recentemente Castellucci ha incassato nuovamente il sostegno dell’azionista, la famiglia Benetton, per voce del ceo di Edizione, Marco Patuano. Sul mercato, tuttavia, sono in molti a interrogarsi sul destino del manager, di certo il ceo è stato una figura centrale nelle trattative per completare l’acquisizione di Abertis. Ora manca poco perché il riassetto venga archiviato, anche se la gestione dell’agglomerato richiederà probabilmente una lunga fase di assestamento.

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