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Di Maio: «Alitalia, newco con Mef e Fs. Un biglietto…

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Servizio |intervista aL vicepremier

Di Maio: «Alitalia, newco con Mef e Fs. Un biglietto unico treno-aereo»

(Ansa)
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Una «Newco con una dotazione iniziale tra 1,5 a 2 miliardi, partecipata dal Governo, grazie alla conversione in equity di parte del prestito ponte da 900 milioni concesso dal precedente Esecutivo» e per il resto «da Ferrovie e da un importante partner industriale internazionale». Con un’altra società dedicata all’ammodernamento della flotta aerea, che potrà essere finanziata da Cassa depositi e prestiti. Il vicepremier M5S e ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, che oggi incontrerà i sindacati della compagnia, chiarisce al Sole 24 Ore lo schema per Alitalia, dicendosi ottimista sui tempi: «Arriveremo alla scadenza del 31 ottobre con una offerta vincolante o, comunque, con una manifestazione di interesse seria e concreta. Non vogliamo solo consentire ad Alitalia di ripartire, vogliamo renderla strategica nell’offerta turistica italiana». Nel decreto fiscale, che sarà varato lunedì, «non ci sarà dunque alcuna proroga del prestito», che deve essere restituito entro il 15 dicembre pena l’avvio della procedura da parte di Bruxelles per aiuto di Stato “mascherato”.

Pensare alla Newco significa pensare anche a una bad company?

La Newco, che nasce per rilanciare un brand e fornire servizi all'utente, dovrà depurarsi di tutto quello che finora non ha funzionato.

La presenza del Mef nella Newco non rischia di inasprire il confronto con l’Europa?

Mise, Mit e commissari straordinari dell'azienda dialogano da tempo con Bruxelles. Stiamo pensando ad una soglia di partecipazione del Governo che non si distacchi eccessivamente da altre esperienze europee: se la Francia possiede il 14,3% di Air France (il dato è al 31 dicembre 2017, ma la società è quotata, ndr), noi possiamo immaginare un livello di partecipazione simile. Manterremo un’interlocuzione serrata nel prossimo periodo per spiegare la bontà del progetto. Nessun dirigismo di Stato: la presenza del Governo per gli investitori privati deve essere la garanzia che su Alitalia c’è una strategia nazionale. E li aiuta ad avere vita più facile nel ginepraio dei nostri meccanismi legislativi e industriali. È lo stesso motivo per cui riteniamo auspicabile la presenza di Ferrovie.

Quale sinergia immaginate?
L’ingresso di Ferrovie nell'equity permetterebbe innanzitutto l'intermodalità: si potrebbe lavorare al biglietto unico treno-aereo. Un turista, quando arriva in Italia, potrebbe spostarsi in tutto il Paese. Non solo. Alitalia potrebbe così concentrarsi molto di più sul lungo raggio, senza sovraccaricare gli spostamenti sulle rotte medio-piccole nazionali. Non ci sarebbe competizione al massacro e si potrebbe investire moltissimo sui giovani per nuovi servizi al turista.

A quanto ammonterà l’apporto di Ferrovie? Indiscrezioni parlano di 200 milioni.
Lo deciderà l’ad Battisti. A me interessa la visione strategica industriale.

Ma preferireste una partecipazione all’equity cash o tramite asset?
Per noi sarebbe preferibile una partecipazione diretta, che darebbe più garanzie agli investitori privati.

E Cdp come entrerà nella partita?
Potrebbe assistere l’operazione finanziaria di acquisto e noleggio dei nuovi aerei, ove si decidesse di rinnovare o ampliare parte della flotta: il tema vale soprattutto sul lungo raggio, su cui puntiamo.

C’è China Eastern tra i partner interessati? E Delta Airlines?
Non confermo né smentisco. Vale per i cinesi come per gli americani. Ma stiamo avendo disponibilità importantissime che potrebbero far svoltare Alitalia. Importa quel che vogliamo fare con il partner industriale: non cedere all’idea di far entrare soggetti più interessati alle rotte che allo sviluppo del progetto. Dev’essere chiaro.

Sono aperti canali con altri soggetti, pubblici come Eni e Poste, o privati?
Nella Newco ipotizziamo, allo stato, solo il Governo, Ferrovie e uno o più partner industriali, con Cdp nel ruolo che ho spiegato. Ma non nascondo che diversi altri soggetti stanno manifestando interesse. Io parlo con tutti, ma sia chiaro che prima di ogni altra cosa mi interessano i partner tecnici e industriali. Quanto a Eni e Poste, o ad esempio anche a Leonardo, se vogliono dare una mano, su alcuni asset (e in relazione ad alcune possibili sinergie) sarebbe interessante.

Dunque da chi arriverà la manifestazione d’interesse entro fine mese?
Le ipotesi sono due. O da un solo soggetto, che potrebbe essere la stessa Ferrovie, oppure da più soggetti, a partecipazione pubblica e privati, che si mettano insieme. Abbiamo venti giorni. Adesso è il momento di concretizzare per tutti gli interessati. E dai primi di novembre ci si potrà mettere al lavoro sulla Newco e sulla definizione degli ulteriori profili dell'operazione. Senza procrastinare. Il cronoprogramma è fatto, lo schema c’è. Vogliamo rendere Alitalia super competitiva a livello nazionale e internazionale.

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