Andamento titoli
Vedi altroIl rialzo dello spread Bund-BTp ha avuto effetti pesanti sulle quotazioni di Piazza Affari. Dal 15 maggio, giorno della pubblicazione della prima bozza di contratto di governo che ha innescato la speculazione sul rischio sovrano, la Borsa di Milano ha perso oltre il 20% del suo valore. In termini di capitalizzazione persa siamo intorno ai 120 miliardi di euro.
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Su 100 società quotate alla Borsa di Milano con una capitalizzazione superiore ai 500 milioni di euro solo 11 da maggio in poi mostrano un saldo positivo. Vere e proprie mosche bianche che hanno risentito poco o nulla del rischio-Paese correlato alle vendite sui titoli di Stato. Un elenco guidato da tre società che si sono distinte per aver messo a segno rally di Borsa che anche in condizioni normali sarebbero state di rilievo. Eccole.
Saipem (+42%) continua la risalita dal baratro
Tra le società che fanno parte del listino Ftse Mib che sono andate in controtendenza in questi mesi si distingue Saipem. L’ex gioiellino dei servizi petroliferi che fa capo all’Eni, arrivata negli anni d’oro a capitalizzare fino a 17,5 miliardi
di euro e sprofondata fino a quota 1,85 a seguito dei ripetuti profit warning lanciati dall’azienda a partire da gennaio 2012, sta gradualmente recuperando il terreno perso. Dopo il faticoso aumento di capitale di due anni fa il gruppo sta iniziando
a raccogliere i primi frutti della maxi-ristrutturazione e quest’anno, complice la ripresa dei prezzi del petrolio, la società
dovrebbe tornare all’utile per la prima volta dal 2012. Per questa ragione le case d’affari sono tornate a consigliare il
titolo che da metà maggio in poi ha guadagnato il 42% in Borsa rivedendo la soglia dei 5 miliardi di capitalizzazione.
Bio-on (+56,8%): la plastica biodegradabile vale quasi un miliardo
Altro caso di rilievo è quello di Bio On, società bolognese di biotecnologie che ha brevettato una bioplastica derivata dagli scarti della lavorazione agricola 100%
biodegradabile. La tecnologia potenzialmente rivoluzionaria ha messo le ali in Borsa al titolo della società. Dalla sua quotazione
ad ottobre 2014 le azioni hanno guadagnato il 693 per cento. Da metà maggio ad oggi il rialzo è stato del 56% e l’azienda
è arrivata a capitalizzare un miliardo e 300 milioni ai primi di luglio per poi scendere agli attuali 650. Numeri da record,
se si pensa che il fatturato annuo del gruppo supera di poco i 15 milioni, che si giustificano in parte con le scommesse sulla
crescita futura del gruppo derivanti dalla natura potenzialmente rivoluzionaria della tecnologia e in parte con le caratteristiche
del business. L’azienda infatti non produce direttamente la bioplastica ma vende la licenza per farlo. Un aspetto quest’ultimo
che spiega gli elevatissimi margini di guadagno dell’azienda che, su 15 milioni di ricavi ne fa 10 di Ebitda.
Juventus (+66%) grazie all’effetto Ronaldo
Le recenti accuse di molestie sessuali a carico di Cristiano Ronaldo hanno provocato un brusco dietrofront al titolo della Juventus Fc in Borsa. Nell’ultimo mese le azioni, arrivate a toccare il massimo storico a 1,67 euro il 19 settembre, hanno perso in Borsa
il 34 per cento. Il tonfo tuttavia ha scalfito solo parzialmente i guadagni che il titolo della società bianconera ha messo
a segno da giugno in poi sulla notizia dell’ingaggio del campione portoghese. Il saldo da metà maggio ad oggi è positivo per il 66 per cento. La capitalizzazione della società juventina da 646 a un
miliardo e 41 milioni di euro.
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