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Pil, ecco perché la crescita zero spaventa i mercati

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L'Analisi |gli effetti della «gelata»

Pil, ecco perché la crescita zero spaventa i mercati

(Ansa)
(Ansa)

Non è tanto lo zero a preoccupare gli investitori. Ma è il fatto che la “gelata” del Pil italiano nel terzo trimestre dell’anno (crescita zero non si vedeva dal 2014) pone un ulteriore serio interrogativo sul 2019. Il Governo prevede infatti che l’Italia crescerà dell’1,5% l’anno prossimo, ma lo scetticismo tra gli investitori è sempre più elevato: lo era già nei giorni passati, dato che in media gli economisti prevedevano una crescita pari all’1,1% nel 2019, ma ora lo è ancora di più.

Ancora nessuno ha rivisto le stime per il 2019 dopo la sorpresa del Pil a zero (inferiore alle attese), ma qualcuno ha lasciato intendere che potrebbe farlo. E dato che su quella aspettativa di crescita dell’1,5% il Governo basa le previsioni sul deficit e sul debito nel 2019, se calano le probabilità che questo obiettivo venga centrato aumentano le possibilità che il deficit possa risultare alla fine maggiore rispetto al 2,4% attualmente previsto.

È questo ragionamento che ha colpito l’Italia sui mercati: per questo alle 10 del mattino (quando è uscito il dato dell’Istat) lo spread BTp-Bund era a 295 e in mezz’ora è salito oltre i 300, per arrivare fino a 313 alle 18. «La minore crescita nell’anno in corso abbassa le prospettive per l’anno futuro - scrivono ad esempio gli economisti di Intesa Sanpaolo -. La nostra stima di una crescita del Pil dello 0,9% nel 2019 è soggetta a crescenti rischi al ribasso». «È chiaro che l’economia italiana sta rallentando e che la stima di crescita del Governo per il 2019, dell’1,5%, a questo punto sembra molto ottimistica - conferma alla Reuters Nicola Nobile di Oxford Economics -. Di conseguenza anche il target del deficit nominale al 2,4% del Pil appare a rischio».

IL PIL ITALIANO NELL’ERA DELL’EURO
Variazione percentuale del Pil reale sul trimestre precedente. (Fonte: Istat)

«Il timore è l’effetto trascinamento di questa crescita zero nel 2019 - osserva un altro analista che preferisce restare anonimo dato che la casa d’investimento per la quale lavora deve ancora aggiornare le stime -. O nei primi due trimestri del 2019 ci sarà una sorpresa positiva, oppure il rischio è che la crescita italiana l’anno prossimo risulti inferiore all’1%». Questo il tenore dei commenti sul mercato. E dato che sulla crescita economica il Governo gioca tutta la sua partita della manovra, le preoccupazioni crescono. Con esse lo spread.

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