Dopo circa un anno e l'interesse di centinaia di città e un certo numero di stati, Amazon pare abbia deciso la sede per il suo secondo headquarters statunitense. Anzi, le sedi. La società di Jeff Bezos ha scelto due diverse destinazioni: New York e il nord della Virginia. E più nello specifico: Long Island City e Crystal City. Il progetto, dunque, si sdoppia. A differenza di quanto annunciato a settembre del 2017, quando il colosso dell'eCommerce rese pubblica la volontà di trovare una seconda sede negli Stati Uniti, la scelta è ricaduta sue due località differenti e non su una singola città. Ed è molto probabile, allora, che Seattle rimarrà per certi versi unica.
Una ricerca lunga un anno
La ricerca di una nuova sede, come detto, era iniziata nel settembre di un anno fa, quando Amazon aveva annunciato di valutare
proposte per quello che sarebbe diventato subito noto come HQ2. Un anno durante il quale sono arrivate 238 candidature, che
coprono 54 stati, province, distretti e territori in tutto il Nord America. I requisiti di Amazon erano la vicinanza a un
aeroporto internazionale e la capacità di attrarre talenti, ma anche un'area urbana o suburbana con più di 1 milione di persone.
Giova ricordare che a Seattle, quello che è l'headquarters vero di Amazon, è composto da 33 edifici e occupa più di 40mila
persone, dopo un investimento in costruzioni e infrastrutture da 3,7 miliardi di dollari. Bezos, in principio aveva detto
che la seconda sede prevedeva un layout simile a quello di Seattle, e aveva precisato che non si sarebbe trattato di un «satellite»
ma di una struttura di valore uguale, con uffici di executive, nuovi team dedicati e la mobilità di alcune divisioni da una
sede all'altra. Ora, con lo sdoppiamento della scelta, tutto sarà da valutare.
Gli impatti e gli investimenti
C'è da dire che progetti di sviluppo delle due nuove sedi, che potrebbero essere annunciati nelle prossime ore, impatteranno
in modo notevole sulle città scelte. E non solo per la gigantesca richiesta di posti di lavoro e per le nuove entrate fiscali,
ma anche per le ricadute sui valori immobiliari. L'idea di Amazon era quella di investire 5 miliardi di dollari per un totale
di 50mila nuovi posti di lavoro.
La corsa di New York e le paure di Long Island City
Mentre la scelta di Crystal City, quartiere di Arlington nella Virginia del Nord, è un'iniezione di fiducia pura per l'economia
del posto, quella di Long Island City, nel Queens, a New York, fa molto più rumore. E non solo perché è l'approdo della big
company più ricca al mondo, cioè Amazon, nella Grande Mela. A raccontare tutti i risvolti di questa scelta è il New York Times,
che entra nel cuore del quartiere dove Amazon ha deciso di mettere su casa. Il quotidiano newyorkese racconta come fino a
poco tempo fa, la cosa più importante da sapere su Amazon per i residenti delle Queensbridge Houses, il più grande progetto
di edilizia pubblica di New York, era che qualsiasi pacchetto lasciato in una lobby sarebbe stato probabilmente rubato. I
26 edifici che faranno da cornice al nuovo headquarter newyorkese di Amazon ospitano una popolazione prevalentemente nera
e ispanica con un reddito familiare medio di 15.843 dollari, ben al di sotto della soglia di povertà federale per una famiglia
di quattro persone. Qui il 60% delle famiglie fa affidamento sui buoni alimentari. E fa specie sapere che il nuovo vicino
di casa sarà una delle aziende high-tech più redditizie del mondo, che porterà con sé la richiesta di 25mila nuovi dipendenti
con salari che arrivano a 100mila dollari annui. Un bel contrasto, insomma. E anche se fra le strade del Queens si scommette
su quante persone che abitano nelle case popolari di Queensbridge verranno assunte (6000?), le preoccupazioni sono crescenti.
L'impatto sul valore immobiliare, ad esempio, potrebbe diventare ingestibile nel giro di qualche settimana, e il quartiere
cambierebbe pelle troppo in fretta. Una prova importante per New York e per la sua corsa tech. Anche Google, di recente, ha
annunciato importanti investimenti in città. E la rivincita della East Coast sulla Silicon Valley sembra appena iniziata.
© Riproduzione riservata