New York ha superato in creatività tutte le altre città candidate per ospitare il nuovo quartier generale di Amazon, il secondo, nell’East Cost. La Grande Mela del sindaco di origine italiana Bill Di Blasio, ieri ha colorato i suoi simboli di arancione. La stessa tinta arancio del logo del colosso dell’e-commerce di Jeff Bezos. Così per qualche ora ieri notte i newyorchesi e i turisti che in qualsiasi giorno e ora dell’anno affollano la metropoli che non dorme mai, hanno potuto ammirare L’Empire State Building , Times Square, il World Trade Center e altri punti iconici del panorama di Manhattan “color Amazon”.
Sono un centinaio le città americane che hanno presentato la candidatura per ospitare il secondo headquarter di Amazon, la fucina di talenti dell’urban campus e soprattutto i 50mila nuovi lavoratori - molti ad alto reddito - e i 5 miliardi di dollari di investimenti che arriveranno con la decisione della società di Seattle.
La competizione è accesissima. Oltre a NY sono in gara, tra le altre, Boston, Pittsburgh, Philadelphia, Newark. Ma anche Chicago, Memphis, Las Vegas, Dallas e Miami. C’è anche chi offre incentivi economici: il governatore del New Jersey, Chris Christie, ha messo sul piatto 7 miliardi di dollari di agevolazioni fiscali scommettendo su Newark. Molte altre città hanno fatto lo stesso.
N ew York non ha offerto incentivi, ma fa leva sulla sua posizione strategica, sul fatto di essere una delle città a più alta concentrazione di talenti hi-tech, con 300mila lavoratori nell’area metropolitana, il doppio di San Francisco e San José. Amazon chiede dal 2018 un’area di 50mila metri quadrati per gli uffici e altri 700mila metri quadrati in secondo tempo per l’urban campus. La short list delle città si saprà il 25 dicembre. Giorno di Natale. Come in un film, nel pieno del sogno americano, tra le vetrine scintillanti, le luci sfavillanti, Jingle Bell e la neve che viene giù. Ma la prescelta si conoscerà qualche mese dopo. Insomma una decisione aziendale che diventa show.
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