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BTp, il crollo record dei tassi a 2 anni: giù di 80 punti in…

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L'Analisi |la scommessa sull’intesa in sede ue

BTp, il crollo record dei tassi a 2 anni: giù di 80 punti in poche sedute

(Ansa)
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«Le parole sono importanti» diceva Nanni Moretti in una celebre scena del film Palombella rossa. Soprattutto sui mercati. In questi mesi più volte lo ha ricordato il presidente della Bce Mario Draghi, uno che di parole se ne intende dato che è riuscito a salvare l’euro solo pronunciando una frase (l’ormai celebre “whatever it takes” del 26 luglio del 2012). I vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio si sono potuti rendere conto chiaramente di quanto le loro parole abbiano un peso constatando la reazione positiva della Borsa e dei titoli di Stato alle loro recenti aperture nella trattativa con Bruxelles sulla manovra.

È stato in particolare nella giornata di lunedì che è calato molto lo spread Bund BTp così come si è visto un netto recupero della Borsa trainata dal settore bancario. Se i titoli se li è conquistati soprattutto lo spread a 10 anni è anche vero che i grossi movimenti si sono visti altrove. In particolare sul BTp a 2 anni di scadenza che ha abbondantemente beneficiato del calo della tensione politica: dai massimi dell’ultima settimana (1,45%) ai minimi toccati lunedì (0,65%) c’è stata una flessione di ben 80 punti. Superiore a quella che si è vista sul BTp a 10 anni, che pure è stata importante dato che c’è stato uno sbalzo di mezzo punto percentuale.

Sui BTp a scadenza biennale si sta scaricando il grosso della volatilità legata al rischio sovrano. Il picco si è toccato in particolare nei momenti di massima tensione del 29 e 30 maggio quando lo scontro istituzionale tra i partiti e il Quirinale sul nome di Paolo Savona indicato per il ministero del Tesoro provocò una fiammata record dei BTp a 2 anni balzato, nel giro di 2 sedute, dallo 0,3 al 2,4 per cento.

Una delle strategie di molti investitori istituzionali (sia italiani sia stranieri) è stata quella di ridurre la durata media dei titoli italiani in portafoglio riducendo l’esposizione in BTp a 10 anni per spostarsi su bond tra i 2 e i 5 anni di scadenza. Titoli che garantiscono rendimenti elevati e nettamente sopra la media europea a fronte di un rischio tutto sommato contenuto per via della scadenza ravvicinata.

La preferenza per i titoli a breve scadenza è anche un segnale di come sia mutato il profilo di chi oggi compra BTp. Una platea in cui ci sono sempre meno investitori che ragionano nell’ottica del lungo periodo e sempre più trader che scommettono sui saliscendi giornalieri. Intanto Ubs, che nelle scorse settimane aveva consigliato di comprare i BTp a 2 anni, invita a prendere profitto dopo il rally delle ultime sedute. «Se prima rendimenti e spread sovrastimavano i pericoli legati alla situazione italiani Italia ora il rapporto rischio rendimento si attesta su livelli più ragionevoli».

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