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Fondazioni, un fondo di vc per sostenere le startup

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Fondazioni, un fondo di vc per sostenere le startup

Un fondo di venture capital con principi e obiettivi in linea con quelli delle fondazioni di origine bancaria. La proposta è emersa a margine dello Startup Italia Open Summit di ieri, che ha visto alternarsi sul palco investitori, istituzioni, startup, scaleup e tutti gli altri protagonisti dell’ecosistema italiano.

«Il ruolo delle fondazioni è quello di connettere i diversi attori del sistema: dalla ricerca alle aziende, dalle istituzioni agli investitori. In quest’ottica oltre agli impegni delle singole realtà, è possibile pensare a una forma aggregante per le fondazioni con la creazione di un fondo di venture capital che abbia principi e obiettivi in linea con i nostri». La proposta è di Carlo Mannoni, direttore generale della Fondazione di Sardegna, che, secondo il bilancio 2017, conta partecipazioni nel Banco di Sardegna (42,53%), in Bper (3,58%) e in Cdp (1,67%). Sull’industria delle startup la Fondazione ha investito poco meno del 3% del proprio patrimonio da 1 miliardo, attraverso l’impegno in sette fondi di venture capital (28 milioni) e 2 investimenti diretti, Sardex e Moneyfarm (quasi 2 milioni nell’ultimo round da 46 milioni guidato da Allianz AM).

Un progetto, quello del fondo in cui possono convergere gli investimenti delle Fondazioni a favore delle startup, che potrebbe vedere interessata anche la Fondazione della Cassa di Risparmio di Firenze. «Attualmente abbiamo investimenti per circa 20 milioni di euro su un patrimonio di 1,7 miliardi di euro in quattro fondi stranieri: uno norvegese, due statunitensi e uno britannico. Stiamo valutando qualche fondo italiano come azione complementare a quanto abbiamo fatto finora stringendo una partnership con la startup Nana Bianca, che ha dato vita al programma di accelerazione Hubble» sottolinea Gabriele Gori, direttore generale della fondazione fiorentina. I numeri del programma Hubble ad oggi sono 22 startup, 2,4 milioni di finanziamenti ricevuti e circa 80 posti di lavoro creati sul territorio.

Non è nuovo sul palco dello Startup Italia Open Summit Carlo Mango, direttore generale della Fondazione Cariplo, che ha colto la bontà della proposta di Mannoni: «È un progetto perseguibile. Ma non dobbiamo dimenticare che ci sono già piattaforme disponibili, che ci permettono di fare investimenti in questa direzione». E la Fondazione Cariplo ha fatto sia investimenti in fondi sia in un’impresa strumentale come Cariplo Factory. «Abbiamo investito circa 10 milioni in Cariplo Factory, mentre per quel che riguarda i fondi abbiamo un impegno da 20 milioni in Indaco» spiega Mango. La Fondazione Cariplo, per altro, ha da poco siglato una partnership con LVenture, sottoscrivendo un aumento di capitale per una quota da 1,24 milioni attraverso la partecipata Futura Invest (partecipata anche da Fondazione Enasarco).

Dal mondo dei fondi la proposta non può che essere salutata positivamente: «Le fondazioni sono fondamentali nello sviluppo del settore, perché sono fra gli investitori istituzionali che meglio hanno capito le potenzialità delle startup. Nel nostro caso, ad esempio, la Fondazione Cariplo è il terzo investitore. Sarebbe ora utile che anche altri istituzionali, come le casse di previdenza e i fondi pensione, iniziassero a investire in questa direzione». commenta Davide Turco ceo di Indaco, che proprio ieri ha lanciato una call, con il supporto nel ruolo di advisor di growITup, la piattaforma di open innovation creata da Cariplo Factory in collaborazione con Microsoft. Obiettivo: scale-up nazionali che abbiano attivato un processo di espansione globale e che necessitino di un round di investimento da circa 10 milioni.

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