Nell’ultima seduta il Nasdaq Composite, con il minimo durante le contrattazioni a 6.484 punti, è entrato (seppure per poco) nella fase “Orso”. L’indice dei titoli tecnologici è arrivato a perdere, dai valori massimi dello scorso agosto (8.133 punti), oltre il 20%. Quindi, da manuale, tecnicamente è stato in “Bear Market”. Certo: il paniere potrebbe riprendersi. Inoltre parlare di fase “Orso” o di fase “Toro” su singole escursioni dell’indice è forzato. Ciò detto però il valore segnaletico dell’evento è importante.
Quindi può essere utile, guardando anche ad altre Borse, comprendere quali siano le indicazioni degli esperti. In particolare
quelle degli analisti tecnici. Se è pure vero, da un lato, che quest’approccio al mercato è solo uno dei tanti sfruttati
dagli investitori, è anche vero, dall’altro, che sempre più operatori (compresi gli algoritmi) ne fanno uso.
Wall Street
Iniziamo quindi a tastare il polso all’S&P 500. In questo caso non si può parlare di fase “Orso” poichè l’indice, da massimi, cede intorno al 16%. «In particolare -afferma
Ivano Menabue, noto analista tecnico - è troppo presto per dirsi avviata una fase ribassista di lungo periodo. La dinamica
attuale del paniere delle 500 maggiori capitalizzazioni statunitensi è infatti dovuta più alla mancanza di compratori che
alla presenza di venditori». Ciò detto Silvio Bona, anch’esso esperto indipendente di analisi tecnica, indica che, in prima
battuta, «un livello da monitorare quale supporto statico è intorno all’area di 2.425. Successivamente, nell’ipotesi questo
livello fosse rotto all’ingiù, altro valore da controllare è l’area a circa 2.330 punti».
Il mondo delle tecnologie
C’è poi il Nasdaq. Qui il listino hi-tech è stato, evidentemente, penalizzato da molti degli stessi titoli che lo avevano portato in orbita.
Si parla ovviamente di società quali Apple oppure Amazon. Al di là di ciò «il trend attuale - afferma Bona - è ribassista.
In questo contesto un primo supporto, di breve, è dato dalla zona intorno a 6.462 punti. Successivamente bisogna fare attenzione
all’area intorno a 6.2010 punti».
Piazza Affari
Il Ftse Mib, da tempo ben oltre il ribasso del 20% dai massimi, è in una fase laterale contraddistinta da debolezza. «In questo caso -aggiunge Bona - il primo livello da monitorare è il
supporto statico, cioè il valore dove statisticamente nel passato la pressione degli acquisti ha superato quella delle vendite,
intorno all’area di 18.400 punti». Si tratta di un livello testato già tre volte dall’indice. Nell’ipotesi in cui il paniere
rompesse questo “pavimento” «potrebbe esserci - dice Bona - un’accelerazione al ribasso importante».
La situazione in Europa
Infine l’Europa dove la situazione è un po’ diversa, soprattutto per le blue chip europee. Vale a dire: l’Euro Stoxx 50. In questo caso l’impostazione è più marcatamente ribassista rispetto a quella dell’S&P 500. Seppure, alla chiusura di ieri,
non può parlarsi di mercato “Orso”. L’indice dai massimi cede il 19%. Ciò detto l’esperto sottolinea «che un’importante area
di supporto passa intorno a quota 2.936 punti. Successivamente, più in basso, un altro livello da monitorare è la zona di
2.680 punti». Si tratta dei minimi testati dall’Euro Stoxx 50 nel febbraio e giugno del 2016.
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