Finanza & Mercati

Atlantia, al via il riassetto al vertice di Autostrade

  • Abbonati
  • Accedi
Servizio |infrastrutture

Atlantia, al via il riassetto al vertice di Autostrade

La sede di Autostrade per l’Italia (Imagoeconomica)
La sede di Autostrade per l’Italia (Imagoeconomica)

Atlantia accelera sul rimpasto al vertice di Autostrade per l’Italia. La prossima settimana, con ogni probabilità, verrà definito il nuovo assetto di governance. Al quale sta lavorando in primis il ceo della holding, Giovanni Castellucci. Il manager tra lunedì e martedì, secondo quanto si apprende, incontrerà infatti i soci di minoranza di Aspi, ossia Allianz e Silk Road Fund, per condividere con loro la scelta, all’interno di una rosa ristretta, di chi dovrà assumere l’incarico di amministratore delegato e di chi dovrà sedere alla presidenza della società. Poltrone oggi occupate rispettivamente da Castellucci e da Fabio Cerchiai, entrambi anche al timone della controllante.

Allianz e Silk Road Fund, come previsto dagli accordi sottoscritti al momento del loro ingresso nel capitale della compagnia autostradale, hanno infatti diritto di “parola” sui cambiamenti al vertice. Il gruppo assicurativo e il fondo cinese hanno complessivamente una quota attorno al 10% e hanno valutato l’intero asset 14,8 miliardi di euro. L’investimento è dunque rilevante e hanno tutta l’intenzione di proteggerlo. Ecco perché il passaggio dei prossimi giorni sarà un test cruciale per il gruppo autostradale, anche in termini di tenuta della governance societaria. Sia Allianz che Silk Road hanno sempre mostrato fiducia in Castellucci ma ora si tratta di cambiare rotta. In che direzione? In un certo senso, almeno per quanto riguarda la carica di amministratore delegato, l’ipotesi al momento più plausibile è nel segno della continuità. Risulta infatti che per il ruolo di ceo il nome favorito sia quello di Roberto Tomasi, nominato di recente direttore generale della compagnia autostradale. Tomasi è arrivato in Aspi nel 2015, scelto dal ceo di Atlantia. Quanto al presidente, invece, il nome verrà scelto all’interno di una ristretta cerchia di candidati, tutti esterni alla compagnia e in grado di rivestire quel ruolo di garanzia da molti auspicato. Tanto più stante la fase delicata che sta vivendo Autostrade.

Le nomine dovranno poi passare al vaglio dei cda. E in proposito è previsto che prima passino l’esame del board di Aspi e poi finiscano sul tavolo del consiglio di Atlantia. Risulta, a riguardo, che per giovedì 17 gennaio sia stata convocata la riunione di Autostrade e per il giorno successivo, venerdì 18, quella di Atlantia. Insomma il riassetto al vertice della compagnia autostradale dovrebbe risolversi in tempi rapidi dopo che lo scorso dicembre sia Castellucci che Cerchiai hanno manifestato l’intenzione di compiere un passo indietro. In particolare, a fine novembre il ceo aveva ufficializzato con una dichiarazione quanto già era nell’aria da tempo, ossia l’uscita da Aspi mentre al cda del 13 dicembre il presidente si è detto pronto a rassegnare le proprie dimissioni una volta individuato il sostituto. L’uscita dei due manager sarà quindi simultanea ed entrambi hanno giustificato la scelta legandola agli impegni crescenti in Atlantia, stante l’avvio del nuovo corso post acquisizione di Abertis.

Questo avviene peraltro in un momento cruciale per la compagnia. Se sullo sfondo resta la tragedia di Genova e del crollo del viadotto Polcevera, per oggi è prevista la sentenza del Tribunale di Avellino sull’incidente avvenuto il 28 luglio 2013 sul viadotto Acqualonga dell’A16 quando un pullman, immatricolato nel 1985 e con ben 800mila chilometri percorsi, non sottoposto a regolare revisione, ha sfondato una barriera di tipo new jersey provocando la morte di 40 persone e il ferimento di altre 29. Per i pm tra le cause del grave incidente ci sarebbe anche la mancata manutenzione delle barriere e oggi la parola passa al giudice che dovrà emettere il verdetto di primo grado.

© Riproduzione riservata