Andamento titoli
Vedi altroIn vista del consiglio Telecom Italia, che lunedì dovrà decidere la data dell'assemblea per la nomina dei revisori e la sostituzione di cinque amministratori chiesta da Vivendi, il socio francese torna in pressing per chiedere che l'adunanza venga convocata entro il 15 febbraio. «Ogni ulteriore ritardo sarebbe imbarazzante per la società e per il presidente Fulvio Conti che evidentemente non ritiene di rappresentare tutti gli azionisti e cerca solo di evitare u voto democratico», ha tuonato un portavoce da Parigi.
Ma, a quanto risulta, l'orientamento della compagine espressa in cda dal fondo Elliott è ormai quello di andare verso un'assemblea
unica, da tenersi a fine marzo, anche per l'approvazione del bilancio. In questo modo i consiglieri di maggioranza si sottoporrebbero
al giudizio degli azionisti con pronto un piano industriale – al quale sta lavorando il neo ad Luigi Gubitosi – che giocoforza
dovrà dare risposte sul destino della rete. Chiaro che in un'assemblea di bilancio – dove è attesa un'affluenza intorno al
60% del capitale – sarebbe meno facile per il socio di maggioranza relativa, che ha il 24%, ottenere la testa dei cinque consiglieri
in quota Elliott.
In serata il presidente Conti ha replicato a Vivendi ricordando che «la data di convocazione dell'assemblea dovrà essere determinata
tenendo in considerazione l'interesse di tutti gli azionisti e l'interesse della società» e che il codice civile assegna appunto
al consiglio il compito di fissare la data in modo che «contemperi opportunamente tutti gli interessi in gioco».
Un'assemblea che cambi la composizione del board prima dell'approvazione del bilancio creerebbe discontinuità confliggerebbe
con la giurisprudenza, questa la tesi.
Lunedì quindi si prospetta l'ennesimo scontro tra i consiglieri espressione dei due diversi blocchi azionari.
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