NEW YORK - La Corporate America solleva il sipario sulle trimestrali con i risultati di Citigroup e i conti della terza banca americana per asset mostrano gli sforzi di tenuta ma anche le sfide che si moltiplicano per le
performance aziendali. Citi ha battuto la previsioni di profitto nel quarto trimestre dall'anno scorso, mettendo a segno un
utile al netto di voci straordinarie in rialzo del 14% a 4,2 miliardi di dollari, pari a 1,61 dollari per azione contro gli
1,55 previsti. Un ritorno in attivo dalle perdite di 18,9 miliardi contabilizzate un anno prima e aggravate dall'impatto della
riforma delle tasse. Le entrate hanno però deluso, scendendo del 2% a 17,1 miliardi contro attese di 17,6 miliardi sotto la
pressione di una flessione di oltre un quinto per i ricavi del reddito fisso.
«La volatilità ha avuto ripercussioni su alcuni dei business più sensibili al mercato», ha dichiarato il chief executive Michael Corbat. E il direttore finanziario uscente John Gerspach ha ammesso che, se l’economia reale appare solida, affiorano preoccupazioni nell'anno appena iniziato per «l'economia finanziaria» e per eventuali contagi, con incognite che vanno dalle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina alle politiche di ritiro del Quantitative easing delle banche centrali.
I conti dell’ultimo trimestre di Citi hanno mostrato uno scivolone del 21%, il peggiore dal 2011, a 1,94 miliardi nel trading del reddito fisso, da sempre pilastro dell'istituto. Nell’insieme le attività di trading sono cadute del 14% a 2,6 miliardi. Sotto il profilo geografico, nella regione asiatica, seconda per importanza dietro il Nordamerica, le revenue sono diminuite del 5 per cento. Meglio hanno fatto le attività nei merger, +47%, e i servizi di tesoreria e supporto per le imprese, +7 per cento. La redditività è stata sostenuta da riduzioni delle spese del 4 per cento.
A Wall Street il titolo Citi ha guadagnato il 4% sull'onda dei conti, che hanno alleviato almeno paure di rovesci immediati, coronando un incremento del 12% da inizio gennaio. Le quotazioni hanno tuttavia perso il 23% nell'ultimo anno, scosse della storica esposizione di Citi all'economia e ai mercati internazionali.
In settimana sono attese trimestrali in chiaroscuro da parte degli altri colossi della finanza, da JP Morgan a Goldman Sachs, da Morgan Stanley a Bank of America. John Butters, della società specializzata FactSet, pronostica
al momento una marcia degli utili ancora al passo del 10,6% nel quarto trimestre del 2018, anche se in frenata dal 12,3% atteso
solo due settimane or sono. Le difficoltà nei bilanci, con frenate complessive degli utili in singola cifra percentuale e
spettri anche di recessioni dei profitti, dovrebbero crescere: allarmi sono già stati lanciati da aziende molto diverse, dalla
tecnologica Apple come dalla catena di caffè Starbucks.
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