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Jp Morgan, volano i profitti (+67%) ma il trading è in…

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Jp Morgan, volano i profitti (+67%) ma il trading è in frenata

La sede newyorchese di JP Morgan (Reuters)
La sede newyorchese di JP Morgan (Reuters)

NEW YORK. JP Morgan è riuscita a far crescere i profitti di due terzi nel quarto trimestre del 2018, mettendo a segno un rialzo del 67% a 7,07 miliardi di dollari. Ma ha sofferto flessioni nel trading in un clima volatile sulle piazze finanziarie e ha deluso le attese di bilancio per la prima volta in quasi quattro anni. Gli utili per azione sono stati pari a 1,98 dollari contro i 2,20 previsti. Le entrate, salite del 4% a 26,8 miliardi, sono a loro volta rimaste leggermente sotto le previsioni. Gli investitori hanno cosi' tenuto nel mirino il titolo a Wall Street, al centro di oscillazioni dopo aver perso oltre il 5% negli ultimi tre mesi.

La più grande banca americana per asset ha evidenziato le sfide davanti alle performance della finanza, da turbolenze sui mercati a scosse economiche. La forte impennata degli utili sull'anno scorso, come in tutto il settore, e' stata gonfiata dall'allora impatto negativo di iniziali oneri straordinari causati dalla riforma delle tasse varata dalla Casa Bianca. Un altro colosso, Wells Fargo, reduce oltretutto da riorganizzazioni e scandali di truffe ai clienti, ha riportato flessioni negli utili, dell'1% a 6,06 miliardi, e delle entrate, del 5%, pur superando i pronostici.

È tuttavia rimasto il trading il maggior neo nelle performance bancarie: cali erano gia' stati denunciati da Citigroup, il primo degli istituti di credito americani a riportare i conti. Citi, il cui titolo ha ugualmente guadagnato il 4% sia lunedì che mertedi' perche' ha comunque battuto le attese di utili e perché finora era stata piu' penalizzata in Borsa delle rivali, ha riportato una flessione del 14% nel segmento. JP Morgan ha registrato un declino piu' contenuto ma pur sempre del 5,7% a 3,17 miliardi di entrate, appesantito come gia' per Citi dal reddito fisso scivolato del 16% a 1,9 miliardi.

La strada minaccia di rimanere dissestata. Il chief executive Jamie Dimon, archiviate le incognite dei mesi passati, ha segnalato quelle in agguato. Ha affermato che la paralisi parziale del governo Usa, se si prolunghera', “non aiutera' l'economia” statunitense, la cui continua salute e' al momento di particolare sostegno al business. Citi aveva sottolineato solo il giorno prima anche i rischi globali all'orizzonte, dalla debolezza cinese al contagio di tensioni commerciali. Aziende di molteplici settori, dal tech al retail, sono attese alla prova della tenuta dei conti alle scosse dell'economia internazionale, tra ipotesi che i profitti della Corporate America potrebbero ancora esser saliti del 10% negli ultimi tre mesi ma appaiono destinati a frenate forse brusche.

JP Morgan, tra settembre e dicembre 2018, ha tratto vantaggio dal rialzo dei tassi di interesse per la sua attivita' rivolta ai consumatori, da prestiti a carte di credito. Gli utili sono qui lievitati del 53% contribuendo oltre meta' del totale, 4,03 miliardi. Il comparto mutui, con le nuove concessioni diminuite del 30%, si e' pero' scontrato con segni di affaticamento nell'immobiliare. I servizi di banca commerciale rivolti a aziende, istituzioni e investitori hanno riportato passi avanti dell'8 per cento.

La gestione patrimoniale ha invece scontato un declino del 5 per cento. Soprattutto, l'insieme dell'investment banking ha generato profitti per due miliardi, ridotti del 15 per cento. I costi trimestrali sono saliti del 6% a 15,7 miliardi, compresi investimenti in tecnologia e compensi.

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