Il finale di partita per la scelta del partner industriale di Alitalia assume i contorni di un derby tra Francia e Germania. Con i franco-olandesi in vantaggio grazie all’asse con gli americani, ma i tedeschi tentano un rilancio.
Oggi si riunisce il cda delle Ferrovie dello Stato per un aggiornamento sul «Progetto Az», che prevede l’acquisto di Alitalia insieme ad altri partner a determinate condizioni. Il cda dovrebbe prorogare di un mese la validità dell’offerta di acquisto di Alitalia, presentata il 31 ottobre scorso. L’offerta scade il 31 gennaio.
Probabilmente ci sarà un aggiornamento dello stato delle trattative per la ricerca del partner industriale.
Gli uomini di Lufthansa, nell’incontro di due giorni fa a Francoforte con la delegazione di Fs (non c’era l’a.d., Gianfranco Battisti), hanno annunciato a voce alcuni miglioramenti alla loro proposta originaria. Come anticipato dal Sole 24 Ore il 19 gennaio, il progetto tedesco esclude dal perimetro della «nuova Alitalia» circa 6mila lavoratori e le attività di handling, manutenzione, le altre strutture di terra. Resterebbe fuori quasi metà dell’attuale Alitalia.
Il rilancio tedesco prevede un po’ più aerei e un po’ meno esuberi, rispetto al progetto che prevedeva una nuova Alitalia con 70 aeroplani (adesso sono 118) e 5mila dipendenti dell’area volo, più altri mille naviganti che verrebbero assunti nel resto del gruppo tedesco. Lufthansa manderà la sua «migliore offerta» in una lettera nei prossimi giorni.
Sul tavolo delle Fs c’è già la proposta di Delta Air Lines, il potenziale partner con il quale il dialogo è stato più fluido: la proposta è di acquisire il 40% della «newco» Alitalia, il 20% al colosso americano e il 20% a Air France-Klm. Il perimetro della compagnia sarebbe di 110 aerei, rispetto ai 118 attuali, con un organico tra 9mila e 10mila persone. Ci sarebbero quindi tra 2mila e 3mila esuberi. Inizialmente ci potrebbe essere una lieve riduzione del lungo raggio di uno-due jet, rispetto ai 26 attuali, con la prospettiva di crescere negli anni successivi. Sul lato europeo, i più convinti per l’ingresso nella «newco» Alitalia sarebbero gli olandesi di Klm.
Il pivot dell’operazione è Delta. Sono gli americani a tenere i contatti con gli uomini di Battisti. Se le Fs scegliessero Delta, potrebbero avere una quota del 25-30% nella newco Alitalia, Battisti punta ad avere a fianco altri soci pubblici italiani, il Mef potrebbe avere circa il 15% convertendo parte del prestito statale.
Lufthansa invece vuole la maggioranza. Nei ritocchi alla loro offerta i tedeschi hanno proposto di aiutare Alitalia sui punti più a rischio, compreso il cambio di alleanza da SkyTeam (con Air France-Klm e Delta) alla Star Alliance.
Prima del round finale Lufthansa potrebbe cercare una sponda nel governo, ha contatti con la Lega e con il viceministro alle Infrastrutture Armando Siri. Il Mise di Luigi Di Maio sembra invece più orientato su Delta. L’indicazione del partner con cui fare la trattativa in esclusiva dovrebbe venire dal cda Fs il 29 gennaio.
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