New York - Apple ha riportato i conti per il suo primo trimestre fiscale, chiuso a dicembre. Un bilancio attesissimo, indicativo degli interrogativi oggi aperti sulla performance, oltre che dell’azienda, del settore tecnologico e dell’intera Corporate America.
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Ed è stato un bilancio che ha denunciato debolezze e sfide, soprattutto per il prodotto iconico e di punta degli iPhone: Apple ha sofferto il primo calo trimestrale sia nei profitti che nelle entrate in oltre dieci anni nel trimestre natalizio, accompagnato da una deludente guidance anche per il trimestre in corso.
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Gli utili per azione sono stati pari a 4,18 dollari per azione e i profitti netti di 19,97 miliardi hanno rappresentato un declino per quanto lieve. Il giro d’affari e’ stato di 84,3 miliardi, in calo del 4,5 per cento. I conti hanno battuto leggermente attese ormai ridimensionate: gli analisti, stando alla societa’ Refinitiv, avevano in media scommesso su utili per azione pari a 4,17 dollari e su un giro d’affari da 83,97 miliardi. Apple ha inoltre pronosticato adesso entrate tra i 55 e i 59 miliardi per il suo secondo trimestre fiscale, inferiori all’outlook degli esperti pari a 59,98 miliardi.
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Il titolo, che aveva oscillato nervosamente durante la seduta e chiuso in ribasso, durante il dopo mercato ha tuttavia nell’immediato guadagnato oltre il 2%, forse perche’ gli investitori avevano temuto ancora di peggio. A preoccupare nelle ultime ore si era aggiunta la scoperta di un virus che violava la privacy degli utenti di FaceTime. Da inizio ottobre il titolo ha ormai perso oltre il 33 per cento. E viaggia a multipli degli utili attesi nei prossimi dodici mesi scivolati ormai a 13, inferiori anche al 15 dell’S&P 500.
Apple è reduce da un raro e drammatico allarme sui suoi risultati: aveva denunciato la debolezza in particolare del mercato cinese e dell’economia globale affermando che avrebbe deluso le
attese di fatturato, con un calo di circa l’8 per cento rispetto a quanto originalmente previsto. L’allarme aveva scioccato
Wall Street e sollevato perplessita’ sulla capacita di Apple di innovare adeguatamente e di ovviare alla frenata delle vendite
del suo prodotto sempre di punta, l’iPhone, nonostante la crescita del segmento dei servizi, ancora troppo piccolo per ovviare
a difficolta’ altrove. Anche l’aumento dei prezzi medi degli iPhone, che aveva aiutato a compensare le battute d’arresto delle
vendite, e’ parso agli analisti arduo da sostenere. Apple aveva di conseguenza perso la corona di regina della capitalizzazione
in Borsa.
In maggior dettaglio, nell’ultimo trimestre Apple ha visto gli iPhone riportare entrate per 51,98 miliardi, in calo del 15 pr cento. I computer Mac hanno riportato revenue 7,42 miliardi. Il segmento dei servizi - dove le previsioni erano di entrate per oltre dieci miliardi, fino a 10,87 miliardi, in rialzo del 27% - e’ risultato in crescita come da attese a 10,88 miliardi. Questo segmento, da tempo in significativa crescita comprende Apple Pay, Apple Music, Apple Store e iCloud. Sul fronte geografico, la regione della Greater China sotto particolare osservazione ha riportato entrate sotto pressione pari a 13,17 miliardi. Per la prima volta l’azienda, come preannunciato, non ha inoltre offeso dati sul numero di iPhone, Mac e iPad venduti, affermando che non riflettono il business del gruppo.
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