Attenti al debito. Lo dice la Juventus a proposito del proprio elevato indebitamento finanziario. Il debito è inserito tra i «fattori di rischio» nel prospetto presentato dalla Juventus agli investitori per il recente collocamento di un bond di 175 milioni di euro.
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Dopo aver ricordato che al 30 giugno 2018 il debito finanziario netto ammontava a 309,8 milioni di euro, il documento della Juventus dice (in inglese): «La significativa leva finanziaria può rendere difficile per la Juventus sostenere il suo debito, inclusi i bond, e gestire la sua attività sociale». E avverte: «La Juventus non può assicurare che sarà in grado di rifinanziare o ripagare tutto il suo debito, inclusi i bond, a condizioni commerciali ragionevoli o del tutto».
Il debito finanziario netto della Juve è aumentato del 90% nello scorso esercizio. Il club presieduto da Andrea Agnelli ha già previsto che aumenti ancora nella stagione corrente. Completato il collocamento del bond (che è un debito), il 13 febbraio il direttore finanziario della Juventus, Marco Re, ha detto che il debito è sostenibile.
Il club lo conferma e rigetta interpretazioni allarmistiche. Fa notare che nel prospetto per gli investitori è prassi enfatizzare una serie di rischi, anche estremi, per proteggere l’emittente dal rischio di cause legali. Una frase identica a quella usata dalla Juve sul «rischio di non ripagare i debiti» si legge nel bilancio al 30 giugno 2018 del Manchester United. Altro club che ha piazzato dei bond e ha debiti elevati, pari a 495,8 milioni di sterline.
Nel prospetto del bond bianconero, quotato a Dublino, 23 pagine sono dedicate ai «fattori di rischio». Tra questi i risultati sportivi, i diritti tv, il digitale, gli infortuni ai calciatori, le condizioni dell’economia, l’appartenenza al «gruppo Agnelli», comportamenti illegali dei tifosi, terremoti, attacchi terroristici.
Il prospetto elenca le banche verso le quali la Juventus al 30 giugno 2018 aveva debiti finanziari: Credito Sportivo (37 milioni), Popolare di Milano (14,7 milioni), Mps, Banca del Piemonte, Ubi banca (51,7 milioni in totale), FactorIt (Popolare di Sondrio, 50 milioni), Unicredit Factoring (80 milioni) e Ifis (30,1 milioni).
Nella relazione all’ultimo bilancio, sull’indebitamento la Juventus affermava: «La società è in grado di far fronte a tale fabbisogno disponendo di finanziamenti a medio-termine e utilizzando gli affidamenti bancari già disponibili (...). Nel caso, teorico, in cui gli stessi venissero in parte revocati, Juventus potrebbe comunque far ricorso ad operazioni di cessione di diritti alle prestazioni sportive di calciatori senza pregiudizio per la prosecuzione dell’attività sociale». Da gennaio è partita una campagna vendite. Ieri è scattato l’obbligo della Sampdoria di comprare Audero per 20 milioni. Per la Juve c’è una plusvalenza di 19,9 milioni.
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