L’orizzonte dei mercati finanziari sembra essersi assestato al sereno. Anche il sondaggio di febbraio condotto da Assiom Forex tra i suoi associati in collaborazione con il Sole 24 Ore Radiocor certifica infatti un miglioramento del giudizio degli esperti sulle prospettive dei mercati. In concreto sale dal 37 al 40% la percentuale di quanti prevedono rialzi per Piazza Affari nel corso dei prossimi sei mesi. All’interno di questo 40%, il 2% prevede rialzi molto consistenti, oltre il 10%. Rimane stabile al 39% la percentuale di quanti prevedono indici stabili, una definizione che include variazioni massime del 3% sia al ribasso che al rialzo, mentre cala al 21% dal 24% il numero di quanti si attendono ribassi, che per il 3% potrebbero prendere la forma di rovesci superiori al 10%. «ll market sentiment positivo proseguito anche nel secondo mese dell’anno - ha commentato il presidente di Assiom Forex Massimo Mocio - sembrerebbe confermare un cauto ottimismo sulle prospettive del settore equity anche tra gli operatori dei mercati finanziari. Nel sondaggio chiuso a febbraio, infatti, il 79% degli intervistati afferma di ritenere che la Borsa possa salire o, al peggio, rimanere sugli attuali livelli, almeno fino a fine estate».
Il 53% degli operatori vede euro stabile su dollaro nei prossimi mesi
Il rapporto fra euro e dollaro rimarrà sui valori attuali anche nel corso dei prossimi mesi. Ne è convinto il 53% degli operatori
Assiom Forex (50% un mese fa) mentre un rafforzamento dell’euro è messo in conto dal 26% (ex 28%) degli operatori. Per
il 21% (ex 22%) del campione infine la moneta unica potrebbe indebolirsi nel corso dei prossimi mesi.
Per il mercato del forex peraltro la situazione attuale è di grande incertezza in attesa di conoscere come la Bce deciderà di reagire al rallentamento in atto dell’economia europea e di quale forma prenderà, anche sotto forma di tempistiche, la Brexit. Negli Stati Uniti invece il rafforzamento del dollaro potrebbe essere frenato dall’intenzione della Fed di rimanere paziente ora che ritiene di aver raggiunto una situazione di neutralità monetaria.
Spread: per il 93% degli operatori resterà sopra quota 200 nei prossimi mesi
Superata la minaccia di un possibile downgrade da parte di Fitch, lo spread sul debito italiano sembra aver ritrovato una
zona di navigazione relativamente più tranquilla nel corso degli ultimi giorni . Tuttavia, secondo la maggior parte degli
operatori Assiom Forex non vi è da sperare in un ulteriore forte ridimensionamento.
Secondo il 93% degli operatori infatti il differenziale del decennale con il Bund tedesco di analoga durata rimarrà sopra i 200 punti (oggi quota di poco sopra i 255 punti) mentre per il 20% del campione è possibile uno sforamento duraturo di quota 300 punti. Nello specifico secondo il 58% (da 55%) degli operatori lo spread oscillerà fra i 200 e i 250 punti, mentre per il 6% (da 3%) scenderà fra i 150 e i 200 punti e per un ulteriore 1% (da 2%) calerà sotto quota 150. Sul fronte opposto, per il 15% (da 35%) degli operatori il differenziale potrebbe rimanere fra i 250 e i 30 punti mentre per il rimanente 20% è probabile uno sforamento duraturo di quota 300 punti. Un mese il superamento di quota 300 punti era visto come probabile solo dal 5% degli intervistati.
Per il 58% operatori economia italiana in piena recessione nel 2019
Secondo il 58% degli operatori l’economia italiana è destinata ad attraversare una fase di piena recessione nel corso del
2019. Secondo l’Istat l’economia del paese è già entrata in recessione tecnica nel secondo semestre dello scorso anno avendo
chiuso due trimestri consecutivi in territorio negativo, sia pure con variazioni al ribasso molto basse (-0,1% nel terzo trimestre
e -0,2% nel quarto). Secondo la maggioranza degli operatori, questa recessione tecnica è destinata a diventare una recessione
vera e propria nell’anno in corso ritenendo improbabile un colpo di reni anche alla luce del concomitante rallentamento dell’economia
europea. Secondo il rimanente 42% invece l’economia italiana rimarrà per l’intero 2019 su un territorio di crescita per quanto
modesta, grazie anche al continuo sostegno monetario garantito all’Eurozona dalla Bce. Ieri gli esperti di Moody’s hanno indicato
di attendersi una crescita “anemica” nel 2019 allo 0,4% (e allo 0,8% nel 2020) ma hanno avvertito che la crescita potrebbe
essere molto inferiore alle loro stesse stime.
(Il Sole 24 Ore Radiocor)
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