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Svolta Technogym, con Live vuole essere la Netflix del fitness

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Svolta Technogym, con Live vuole essere la Netflix del fitness

LONDRA - Sulla facciata della chiesa di Holy Trinity, alle 7 di sera, brilla il logo giallo, e inconfondibile, di Technogym. Nessun sacrilegio: One Marylebone, proprio all'ingresso sud-orientale di Regent's Park, è una ex chiesa anglicana del 1800 sconsacrata da a tempo e oggi location alla moda tra le più richieste a Londra. Dentro, con un boato di musica techno-dance, cala un drappo per mostrare una ventina di bikers sopra bici che partono . Una lezione di spinning, come se fossimo in una palestra, dentro una vecchia chiesa è un evento sorprendente anche per il sofisticato pubblico londinese abituato a ogni sorta di intrattenimento.

A guidare la pattuglia di scatenati bikers è uno dei più famosi istruttori di spinning di One Rebel, la catena di palestre-boutique più in voga della capitale britannica. Dopo l'era delle archistar, inaugurata da Santiago Calatrava e Renzo Piano; dopo l'era dei celebrity chef, da Carlo Cracco a Gordon Ramsey passando per Joe Bastianich; i personal trainer sono le nuove star mondiali emergenti. Già oggi in California i personal trainer più bravi hanno profili Instagram seguiti da migliaia di follower. Insomma stanno diventando dei divi. Un nuovo trend mondiale sta nascendo: cosa c'è di più esclusivo e chic che potersi allenare a qualsiasi ora del giorno e in qualsiasi giorno della settimana e di seguire una lezione dei migliori personal trainer del mondo, magari dal salotto di casa, da una camera d'albergo o dal posto di lavoro?

La palestra Netflix
Il re del wellness Nerio Alessandri è arrivato a Londra per cavalcare l'onda lunga della sharing e on demand economy: l'evento è il lancio mondiale della rivoluzionaria Technogym Live, la “Netflix del Fitness”. È una nuova piattaforma (per ora sugli schermi delle Smart Bike, più avanti sarà installata anche sui tapis roulant e sui vogatori) dove si potranno scegliere decine di lezioni di gruppo dei migliori trainer delle palestre di tutto il mondo. Così come sulla TV in streaming lo spettatore si sceglie il film o la serie preferita, su Technogym Live chiunque può seguire la sua lezione preferita, o allenarsi con una classe che sta a New York o Parigi.

L'idea è di portare la palestra fuori dalle palestre, liberando le persone dall'obbligo di essere presenti, nelle grandi metropoli (ecco ancor più spiegata la scelta di Londra) dove c'è sempre meno tempo. Ci guadagnano le aziende, che vendono pacchetti abbinati palestra-casa (a Milano Virgin Active, di proprietà del baronetto inglese nonché miliardario Richard Branson, già lo fa e all'evento era presente Luca Valotta, l'uomo di Virgin in Italia); ci guadagnano i personal trainer che vendono le loro classi sulla piattaforma. Per Technogym, invece, il modello di business è quello di iTunes: essere un marketplace dello sport. Dentro iTunes si trovano tutte le canzoni e tutti i musicisti del mondo, ma iTunes non è un casa discografica. Allo stesso modo, Technogym Live non è una palestra ma ospita i migliori allenamenti sportivi del mondo.

Anche la palestra si smaterializza
È un cambio di paradigma: da azienda nata in un garage di Gambetto 35 anni fa, dove Nerio e la moglie costruivano le prime macchine da palestra, roba molto old economy, fatta di acciaio pesante, Technogym si è nel tempo spostata sempre più sull'immateriale, sui contenuti. Con Live, l'azienda romagnola diventa quella media company che Alessandri aveva lasciato intuire a Davos due mesi fa. L'imprenditore, in pieno black-out period in vista del bilancio 2018 (dopo un 2017 a 600 milioni di ricavi e 60 di utili) che sarà approvato a fine mese, non rivela quanto è costato, ma ricorda che «l'innovazione viene sempre da Ricerca & Sviluppo». Sbarcata a Piazza Affari tre anni fa, Technogym sta regalando soddisfazioni ai suoi azionisti: il titolo veleggia sopra gli 11 euro (anche grazie a una recente promozione da parte di Citigroup). Al mercato piace il mantra di Alessandri: «Crescita sostenibile, in un'ottica di lungo termine».

Chi ha paura della Brexit?
Seduto a un divanetto del lussuoso Corinthia, hotel 5 stelle la cui palestra è rigorosamente attrezzata Technogym, a due passi da Trafalgar Squadre, Alessandri guarda sull’affollata Northumberland Avenue, cuore turistico della capitale: «Questa città ha la più alta concentrazione di miliardari - osserva - difficile pensare che tutto possa improvvisamente crollare». Aver scelto Londra a 20 giorni dalla temuta Brexit è una scelta coraggiosa, ma soprattutto controcorrente. Nessuna dietrologia politica, però: banalmente l'Inghilterra è il principale paese europeo per Alessandri: «Non sottovalutiamo niente, siamo molto attenti a prenderci dei rischi, ma Londra è una megalopoli ad altissimo potenziale, continueremo a investire qui».

Dieci giorni fa Technogym ha inaugurato un suo flagship store a Madrid: a breve apriranno due nuove boutique del fitness a Mosca e Los Angeles. A Londra c'è un grande e lussuoso corner dentro i grandi magazzini Harrod's, ma questi giorni in città hanno convinto Alessandri a dover osare di più. «Prima o poi apriremo una boutique nostra anche sulle rive del Tamigi». Hic manebimus optime.

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