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Anima e Azimut sotto la lente nell'attesa delle mosse di Mediobanca

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L'Analisi |wealth management

Anima e Azimut sotto la lente nell'attesa delle mosse di Mediobanca

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Azimute Anima Holding sotto la lente a Piazza Affari, sull’ipotesi che per le due società si profilino operazioni straordinarie all’orizzonte. Le azioni di Anima e quelle di Azimut sono ben impostate. Quest'ultime beneficiano anche della notizia che Blackrock si è spinta al 6,45% del capitale diventando così il primo azionista singolo.
Sia Azimut, sia Anima potrebbero essere un dossier sul tavolo di Alberto Nagel, numero uno di Mediobanca, visto che l’istituto di Piazzetta Cuccia, come indicato nel piano industriale, vuole espandersi proprio nel comparto del wealth management, sia attraverso una crescita organica, sia attraverso acquisizioni. Entrambe le società sono contendibili. Da settimane, inoltre, sul mercato si rincorre l'ipotesi che Mediobanca stia studiando anche un'eventuale operazione su Kairos, la società fondata da Paolo Basilico e di recente messa in vendita da Julius Baer, che l'ha definitivamente acquisita solo l'anno scorso. Secondo indiscrezioni il prezzo richiesto si aggira attorno a 400 milioni di euro. Una cifra modica rispetto alla disponibilità di Mediobanca, che potrebbe contare anche su circa 2 miliardi cash da incassare dall’eventuale alienazione di una quota fino al 3% detenuta in Generali. D'altra parte Kairos ha dimensioni contenute: gestisce solamente 10 miliardi di euro, contro il portafoglio di oltre 176 miliardi di Anima e quello di 53,6 miliardi di euro di masse di Azimut.

Quest'ultima potrebbe risultare più appetibile visto che dispone di una rete di distribuzione, a differenza di Anima che ha optato per un modello di alleanze e contratti di lungo periodo con grandi clienti e banche. D'altra parte, dalle pagine del Sole 24 Ore, lo stesso Marco Carreri, ceo di Anima, su una eventuale aggregazione con Mediobanca ha commentato che «Di certo non sarebbe una follia. Sviluppano il business del credito al consumo nello stesso modo in cui noi facciamo con il risparmio gestito, sono una realtà italiana e non si disturberebbe nessuno degli equilibri del Paese». Come ha sottolineato lo stesso Carreri, infatti, chiunque abbia intenzione di comprare Anima deve tener conto degli accordi con gli istituti di credito che ha siglato la società. Ossia « sembrerebbe poco ragionevole un’offerta senza prima dialogare con questi soggetti».
Ad ogni modo nell'attesa delle mosse di Nagel, Anima continua ad accarezzare il sogno di realizzare un'aggregazione con Arca, «un bel progetto» per Carreri, secondo il quale è possibile che presto si aprano le danze di un consolidamento nel risparmio gestito. «Il mercato del risparmio è ciclico – ha spiegato ieri dalle pagine del Sole - quando è in espansione, come in gran parte dell’ultimo decennio, lo si può cavalcare attraverso una crescita organica. Adesso attraversiamo però un periodo molto diverso in cui sia l’economia, sia i mercati finanziari sono in rallentamento e nel quale, soprattutto, l’industria si confronta con margini in compressione e costi in aumento: una fase in cui la dimensione diventa sempre più un fattore critico per poter competere nel nostro Paese come su scala globale».
Gli analisti di Equita consigliano un 'Buy' sulle azioni di Anima.

(Il Sole 24 Ore Radiocor)

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