LONDRA - A 10 anni dallo Scandalo Euribor, la manipolazione del tasso di interesse dell’area Euro, che scoppiò nel 2008 travolgendo le grandi banche europee, il Tribunale
di Londra ha condannato Carlo Palombo, l’ex trader italiano della banca inglese Barclays, a 4 anni di prigione per la truffa
che ha visto coinvolto il colosso britannico e altri istituti europei, tra cui la tedesca Deutsche Bank, un suo banchiere
era pure stato arrestato in Italia a fine dello scorso anno, e la francese SocGen.
Da enfant prodige a carcerato
Laureato alla Bocconi, a soli 23 anni, fresco di diploma, Palombo già guadagnava 1 milione di sterline, ed era considerato
una sorta di enfant prodige della finanza. Durante il processo-lampo, appena 12 settimane (tempi impensabili per l'Italia),
l'ex trader ha smontato tutta la sua fama e distrutto l'aurea che circonda i banchieri d'affari, paragonando il lavoro di
un vice president, ossia un vice-direttore generale, da Barclays, un ruolo sulla carta molto importante, all'uomo che frigge le patatine da
McDonald’s: dunque lui sarebbe stata solo la rotella di un ingranaggio e la banca sarebbe solo una catena di montaggio dove
si lavora a quantità, come appunto in un fast-food.
La Southwark Crown Court di Londra, a due passi dal futuristico grattacielo Shard di Renzo Piano, dove i giudici ancora leggono
le sentenze indossando la toga e la tradizionale parrucca (whig) del 1700, ha emesso una condanna per Palombo e per il collega
Colin Bermingham, condannato a 5 anni, in quanto responsabili del trading floor, la sala operativa, della banca inglese. Palombo
si è alzato da dentro la gabbia vetrata, si è girato verso la moglie incinta mandandole un plateale bacio. È stato subito
preso in custodia dagli agenti. Entrambi i banchieri sono stati ritenuti colpevoli di una truffa che ha speculato sui tassi
di interesse interbancari (il mercato dell'Euribor vale circa 1150mila miliardi di dollari ed è la base per calcolare i mutui
delle famiglie). Palombo e Colingham erano gli unici due imputati rimasti di un processo lunghissimo, celebrato due volte
e che ha visto anche la banca Barclays punita con una multa da 400 milioni di euro.
Storia di una truffa
Il primo processo sullo Scandalo Euribor contro gli ex banchieri di Barclays era partito nell'estate del 2018. In sei erano
finiti alla sbarra: l'imputato principale era Philippe Moryoussef, il director (responsabile) dell'area derivati sui tassi
Euribos (Euro Swap), che era stato assunto nel 2005 da Barclays proprio per sviluppare il business dei derivati. Lo aveva
sviluppato fin troppo bene mettendo in piedi una truffa per lucrare sui tassi Euribor.
Dei 6 imputati, Moryoussef è stato condannato in absentia, uno ha patteggiato e due sono stati scagionati: erano rimasti solo
Palombo e Bermingham, che si sono sempre dichiarati innocenti e hanno chiesto un secondo processo che è partito a inizio 2019
e concluso oggi. Il tribunale ha creduto solo in parte alle contro-accuse di Palombo sulla “friggitoria” Barclays: dal 2005
al 2007 Palombo era solo un junior trader, che prendeva ordini da Moryoussef. Nonostante la scarsa esperienza (appena 3 anni)
e una preparazione ritenuta inadeguata per gestire operazioni così complicate come gli swap sui tassi di interesse, per i
giudici Palombo sapeva benissimo cosa stesse facendo ed era conscio che il team di Barclays stava mettendo in piedi una truffa;
né Palombo risulta mai aver denunciato la cosa o segnalato anomalie sugli ordini che gli venivano dati e che erano palesemente
illegali. Ma dal 2008, dopo l'addio del suo capo, Palombo fu promosso ad Associate Director e Senior Trader. Dunque sapeva
cosa aveva fatto e cosa stava facendo: lo avrebbe fatto per “avidità”, lui che già guadagnava milioni a un'età dove i suoi
coetanei in Italia stanno ancora studiando o sono disoccupati: il sistema di remunerazione della banca prevedeva che quanti
più soldi il trading desk avesse guadagnato, tanto più lo stipendio di Palombo sarebbe salito.
«La finanza deve essere onesta»
Il giudice ha espresso rammarico: se Palombo si fosse dichiarato colpevole avrebbe ottenuto un significativo sconto della
pena, tenuto conto che ora ha 40 anni, che la sua vita è totalmente cambiata e sta per diventare padre. Ma suo figlio non
vedrà il papà appena nato perché la corte ha stabilito la carcerazione immediata. Una misura eccessiva, ma il giudice, citando
una sentenza di una tuffa bancaria del 1944, ha spiegato di voler dare una condanna esemplare perché nel mondo della Finanza
l'etica e l'onestà sono fondamentali.
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