NEW YORK - Facebook è uno dei titoli che è cresciuto di più negli ultimi mesi a Wall Street. Le azioni del gruppo di Mark
Zuckerberg hanno superato ieri quota 176 dollari. Il rally del titolo da inizio anno è stato del 34,2 per cento. La capitalizzazione
nel periodo è aumentata di 140 miliardi. Ed è arrivata a superare i 502 miliardi di dollari. Tutto questo non durerà per sempre.
Arriveranno temporali. Zuckerberg lo sa e ha cominciato per questo motivo, dicono diversi analisti, a interrogarsi su “questioni
esistenziali” per preparare il campo alla stretta sulle regolamentazione in arrivo da Stati Uniti, Gran Bretagna ed Europa.
Gli investitori tuttavia non sembrano preoccupati e i corsi azionari continuano a guadagnare.
I due messaggi di «Zuck» sul futuro del colosso
Nelle ultime settimane Zuckerberg ha pubblicato sul suo blog due post sul futuro della società che hanno fatto discutere.
Nel primo messaggio, il ceo di Facebook immagina una drammatica limitazione delle normative sulla privacy, che potrebbe portare
a una divisione del social network in due parti, separate ma conviventi nella medesima piattaforma: una “town square” accanto
a una «living room» per gli utenti. Nel secondo post pubblicato durante l'ultimo weekend Zuck addirittura si spinge ad invocare
maggiori regole per la sua creatura, le chiede, le invoca quasi. Facebook, è pronta ad adottarle: «Abbiamo bisogno di nuove
regole in quattro aree: contenuti dannosi, elezioni politiche, rispetto della privacy e data portability», ha scritto il numero
uno del social network. Che conferma pure che le nuove regolamentazioni in arrivo potrebbero danneggiare il business model
di Facebook, almeno per come è stato finora. La fine del far west e delle praterie libere del web, insomma. Lo scandalo Cambridge
Analytica ha lasciato delle ferite profonde e creato un momento di opinione in tutto il mondo contrario ai poteri giudicati
eccessivi dei social network. Facebook è il primo imputato.
L’esempio del Gdpr per regolare la privacy Usa
La autorità federali americane stanno studiando le nuove normative sulla privacy, invocate da più parti nel Congresso Usa.
Zuckerberg ha detto che un buon quadro di riferimento potrebbe essere suIla normativa europea sulla protezione dei dati (General
data protection regulation o Gdpr), in materia di trattamento dei dati personali e di privacy. Facebook rischia di ricevere
multe per miliardi di dollari con le nuove regole americane. Non è tutto. In Gran Bretagna il governo May sta per svelare
la nuova normativa sulla privacy online che da quanto si sa, sempre sulla scia delle regole europee Gdpr, prevederà delle
pesanti multe in caso di violazione delle regole sul rispetto della privacy e il trattamento dei dati personali. Gran Bretagna
e Francia inoltre stanno studiando un piano per tassare le big tech.
Le strette giuridiche minacciano il titolo
Gli analisti continuano a ricordare nei loro report che le regolamentazioni in arrivo rappresentano un pericolo per l'andamento
futuro del titolo Facebook. «Riteniamo che regolamentazioni addizionali potrebbero esercitare pressioni sui multipli di valutazione
sul titolo Fb», ha scritto in una nota ai suoi clienti Bank of America Merrill Lynch. Per questo motivo secondo Robert Humphrey
di SunTrust, è cominciata la narrativa di Zuckerberg sul suo blog per lanciare il messaggio che l'azienda è ben posizionata
per gestire qualsiasi cosa venga decisa dalle istituzioni e dalle autorità regolamentari. Invece di subire le strette in arrivo
«Facebook ha cercato di guidare la narrazione su ciò che deve essere fatto in tutto il settore per affrontare questi problemi
e sembra che l'azienda ora consideri i regolatori che definiscono le regole per il settore come cruciali», ha affermato l'analista
in una nota. Il temporale arriverà ma per ora gli investitori, come si diceva, non sembrano preoccupati. Continuano a comprare
a far aumentare il valore di Facebook, che è tra i titoli con la migliore performance in questo primo spicchio di 2019 nella
borsa americana.
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