«Serve una soluzione. È interesse di tutti dare giustizia ai risparmiatori truffati dalle banche, ma senza demagogia. In ballo c’è la credibilità del Paese». Mentre si attende ancora una schiarita dal ministero dell’Economia sui rimborsi ai risparmiatori rimasti coinvolti nei crack bancari, è dai rappresentanti dell’opposizione presenti al Forum Ambrosetti a Cernobbio che arrivano i commenti più duri. A partire da Renato Brunetta, di Forza Italia: «I rimborsi automatici sono impossibili e impraticabili», afferma. «L’ho denunciato più volte in Parlamento».
Sullo stesso tenore il commento dell’ex ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan: «Il rimborso a pioggia è una cosa che la Commissione europea difficilmente può accettare». Sulle sponde del lago di Como, a Villa d’Este di Cernobbio, non ci sono ministri dell’attuale Governo. Non c'è il ministro Giovanni Tria che era atteso ma ha dovuto rinunciare per altri impegni istituzionali. Ma da Bucarest, dove si trova, annuncia: «Sarà fatto tutto quanto in regola, saranno pagati tutti il prima possibile. Prima si chiude questa norma e prima verranno pagati». A Cernobbio sarà presente sabato solo il viceministro dell’Economia Massimo Garavaglia. Così risuonano solo le parole dell’opposizione sul tema rimborsi nelle sale della spettacolare villa.
Però sono parole molto circostanziate: «La Commissione europea è stata molto chiara nei casi precedenti, favorendo solo i rimborsi dei risparmiatori che effettivamente erano stati truffati», spiega Padoan. «Solo in caso di cosiddetto misselling insomma. Altrimenti non ci sono le condizioni per i rimborsi. Il rischio – spiega l’ex ministro senza giri di parole – è che alla fine i risparmiatori truffati debbano dover restituire i soldi». Ma c'è anche un altro pericolo: «C’è un rischio di danno erariale in capo ai dirigenti che dovessero firmare quel decreto», continua Padoan. «Dunque bisogna fare molta attenzione».
E sullo stesso punto si sofferma anche Brunetta: «È impossibile trovare un funzionario che firmi il decreto al ministero, perché rischierebbe una procedura della Corte dei Conti come responsabile in solido». Per questo il decreto è bloccato. Il Governo sta lavorando ad alcuni correttivi, proprio per evitare i rimborsi automatici. Lunedì il premier Conte incontrerà le associazioni dei risparmiatori. Martedì ci sarà una nuova riunione in Consiglio dei ministri. L’idea – come anticipato dal Sole 24 Ore in edicola - sarebbe di fare una sorta di doppio binario, favorendo i rimborsi a tutti i risparmiatori che hanno un Isee fino a 35mila euro o un patrimonio investito fino a 100mila. Si tratterebbe del 90% dei risparmiatori truffati. Sarà questa la soluzione? Settimana prossima (forse) la risposta.
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