NEW YORK – Per Goldman Sachs ricavi e utili in calo nel primo trimestre. La banca americana ha generato nel periodo ricavi netti per 8,81 miliardi di dollari,
in calo del 13% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L'utile netto, pari a 2,25 miliardi registra una flessione
del 21% rispetto al primo trimestre del 2018. L'utile per azione è pari a 5,71 dollari rispetto a 6,95 dollari del primo
trimestre del 2018 e 6,04 dollari del quarto trimestre del 2018. Il risultato è sopra le attese degli analisti che stimavano
un utile per azione di 4,97 dollari.
I ricavi sono scesi al di sotto delle previsioni degli analisti che parlavano di 8,9 miliardi di dollari, a causa dei risultati
deludenti nel trading dell'Institutional Client Services e dell'Investing & Lending. «Il nostro core business – ha commentato
in una nota il ceo di Goldman David Solomon – ha generato dei risultati solidi spinti dalla nostra forte posizione. Siamo
concentrati sulle nuove opportunità per crescere e diversificare il nostro business mix e continuare a servire un'ampia gamma
di clienti globalmente».
In calo i ricavi da trading
Il ramo di Goldman che segue il trading dei clienti istituzionali ha riportato ricavi per 3,61 miliardi nel trimestre, con
una contrazione del 18% rispetto allo stesso periodo dell'anno prima. La divisione investment bank ha avuto un fatturato di
1,81 miliardi, stabile rispetto allo scorso anno. Mentre i ricavi dell'attività di consulenza hanno registrato un balzo del
51%, a 887 milioni grazie al buon andamento dell'attività di M&A.
Il 12 aprile il cda di Goldman ha aumentato il dividendo trimestrale di 5 centesimi, a 0,85 dollari per azione ordinaria da
0,80 dollari. Il dividendo sarà pagato il 27 giugno. Si tratta del secondo trimestre a guida Solomon per Goldman Sachs. La
banca d'investimento che storicamente serve clienti istituzionali come governi, società e hedge fund a febbraio ha annunciato di puntare sul settore del credito al consumo attraverso una carta di credito assieme a Apple. Diversi analisti vogliono capire che cosa significa questo accordo per una banca che è sempre stata legata a doppio filo
con le attività di Wall Street. Se insomma ci sia un cambiamento rispetto alle attività tradizionali di una delle grandi banche
americane. Un altro punto di discussione che verrà affrontato di sicuro con gli analisti è quello dello scandalo del fondo
malese 1MDB.
La trimestrale di Citigroup
Un’altra banca che oggi ha presentato i conti trimestrali è Citigroup.
Citi ha chiuso il primo trimestre del 2019 con un utile netto di 4,7 miliardi di dollari, in crescita del 2% rispetto allo
stesso periodo dello scorso anno. L'utile per azione è pari a 1,87 dollari, contro gli 1,79 dollari attesi dal consensus degli
analisti. I ricavi sono scesi del 2% a 18,6 miliardi, in linea con le stime. I costi sono scesi del 3% a 10,6 miliardi, mentre
il costo del credito è aumentato del 7% a un passo dai 2 miliardi. Sul fronte patrimoniale, il coefficiente Cet1 è all'11,9%
(in linea con fine 2018 e dal 12,1% del primo trimestre dello scorso anno). «Il nostro utile – ha spiegato il ceo Michael
Corbat - riflette i progressi che stiamo facendo per migliorare il ritorno sul capitale. Abbiamo messo a segno una forte crescita
nei prestiti e nei depositi nel nostro core business. Durante il trimestre abbiamo distribuito oltre 5 miliardi di dollari
agli azionisti ».
Gli analisti prevedevano per Citi 18,6 miliardi di ricavi, con utili per azione a 1,80 $ secondo Refinitiv. I ricavi del trading
da reddito fisso, materie prime e valute a 3,05 miliardi (StreetAccount), il trading azionario a 930 milioni, i ricavi da
investment banking a 1,2 miliardi con un margine di interesse netto al 2,72%. La settimana scorsa Citi ha annunciato il pensionamento
del presidente Jamie Forese, che era considerato uno dei possibili successori del ceo Michael Corbat.
Venerdì J.P. Morgan e Wells Fargo avevano presentato i primi conti trimestrali delle grandi banche americane battendo le attese
degli analisti.
© Riproduzione riservata